L"unico esemplare di Ford GT90, una futuristica concept nata nel 1994 quale erede della famosa GT40 degli Anni "60 andrà all"incanto all"evento Automobiles of Arizona organizzato da RM Auctions per il prossimo 21 e 22 gennaio 2010. La spettacolare visione futurista della più famosa Ford da corsa di sempre fu presentata al Salone dell"Auto di Detroit del gennaio "95 offrendo al grande pubblico una serie di contenuti eccezionali ma con il chiaro principio che non sarebbe mai andata in produzione: la parola d"ordine, insomma, sarebbe stata una sola, "stupire". Ford investì 3 milioni di dollari (e sei mesi) per la sua realizzazione.
Come sappiamo, la storia prese una piega diversa: circa 10 anni più tardi il colosso di Detroit introdusse effettivamente in listino l"erede della GT40, ma lo spirito che la animava fu totalmente diverso: intrisa di classicità e tradizione, la nuova Ford GT fu in tutto e per tutto una replicante della sua antenata, resa "sufficientemente" moderna per essere utilizzata come una moderna supercar del nuovo millennio. Una replica ufficiale, insomma, che fece da quadratura del cerchio nel panorama delle numerose ricostruzioni (seppur ancora più aderenti al concetto primordiale della vettura autentica) che vengono tuttora costruite da piccoli atelier sparsi nel mondo in ridottissima serie (Superformance e Auto Futura in Sud Africa, GTD in Inghilterra, ERA in America, Roaring Forties in Australia...)
Il telaio, monoscocca in alluminio, era "vestito" con una carrozzeria costituita da pannelli in fibra di carbonio. Gli stessi materiali erano stati usati in abbondanza per confezionare l"abitacolo, del tutto somigliante al cockpit di un aereo. A caratterizzarlo erano finiture in blu elettrico di grande impatto visivo. Secondo Ford, la GT90 avrebbe potuto, con queste caratteristiche, raggiungere almeno 253 miglia orarie (pari a 407 km/h), un dato che ne avrebbe fatto, molto tempo prima della comparsa della Bugatti Veyron, l"auto più veloce del mondo in grado di sfondare la barriera dei 400 orari.
Come sappiamo, la storia prese una piega diversa: circa 10 anni più tardi il colosso di Detroit introdusse effettivamente in listino l"erede della GT40, ma lo spirito che la animava fu totalmente diverso: intrisa di classicità e tradizione, la nuova Ford GT fu in tutto e per tutto una replicante della sua antenata, resa "sufficientemente" moderna per essere utilizzata come una moderna supercar del nuovo millennio. Una replica ufficiale, insomma, che fece da quadratura del cerchio nel panorama delle numerose ricostruzioni (seppur ancora più aderenti al concetto primordiale della vettura autentica) che vengono tuttora costruite da piccoli atelier sparsi nel mondo in ridottissima serie (Superformance e Auto Futura in Sud Africa, GTD in Inghilterra, ERA in America, Roaring Forties in Australia...)
DESIGN
La GT90 tenne a battesimo la filosofia stilistica Edge, poi ripresa dalla Ford Ka, dalla Cougar e dalla prima generazione della Focus: superfici piane, angoli, ampie vetrature ed elementi triangolari per creare un corpo vettura estremamente moderno nel design, ma che fosse intriso dell"heritage necessario a tracciare un continuum storico con l"illustre antenata. Il grande parabrezza bombato era caratterizzato da forme extralarge che si estendevano in profondità lungo il tetto. Le portiere, apribili elettricamente mediante un pulsante, potevano essere comandate attraverso un telecomando. In coda, infine, uno spoiler "attivo" fuoriusciva dalla sua sede in ragione della velocità aumentando il carico sul posteriore.MECCANICA
Il motore della Ford GT90 rispecchiava una nuova tecnologia modulare, che per questa realizzazione utilizzava due "pezzi" di due blocchi di V8 Lincoln, privati di due cilindri ciascuno. Si trattava di un 12 cilindri a V di 90° di 6 litri di cilindrata con distribuzione a due alberi a camme in testa e 4 valvole per ogni cilindro. Sovralimentato con quattro turbocompressori forniti dalla Garrett era in grado di fornire ("teoricamente") 720 cavalli. Il cambio, del tipo meccanico a cinque marce costruito dalla inglese Ricardo, era lo stesso della Jaguar XJ220. Della dreamcar inglese erano anche le sospensioni, a doppi triangoli sovrapposti su entrambi gli assi.Il telaio, monoscocca in alluminio, era "vestito" con una carrozzeria costituita da pannelli in fibra di carbonio. Gli stessi materiali erano stati usati in abbondanza per confezionare l"abitacolo, del tutto somigliante al cockpit di un aereo. A caratterizzarlo erano finiture in blu elettrico di grande impatto visivo. Secondo Ford, la GT90 avrebbe potuto, con queste caratteristiche, raggiungere almeno 253 miglia orarie (pari a 407 km/h), un dato che ne avrebbe fatto, molto tempo prima della comparsa della Bugatti Veyron, l"auto più veloce del mondo in grado di sfondare la barriera dei 400 orari.
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