Per la Suzuki Ignis arriva il momento del classico restyling di metà carriera, fatto di novità estetiche che ne aggiornano il look esterno ed interno e aggiornamenti alla meccanica, col sistema mild hybrid (che in Suzuki chiamano ISG) più capace e unito a un nuovo motore 1.2 4 cilindri.

La piccola giapponese promette così ancora più efficienza con consumi ed emissioni ridotte, aggiornando anche la possibilità di scelta per quanto riguarda la trasmissione, con la possibilità ora di optare anche per il cambio automatico CVT. Doppia anche la scelta per la trazione: anteriore o integrale.

Nuove batterie

Proprio l’ISG (Integrated Starter Generator) rappresenta la novità più importante a bordo della Suzuki Ignis Hybrid, con pacco batterie più potente e amperaggio che cresce da 3 a 10 Ah. Ciò significa che il sistema mild hybrid riesce a supportare meglio il motore endotermico, il nuovo 1.2 4 cilindri da 83 CV e 107 Nm di coppia omologato Euro6d, sia per quanto riguarda lo spunto sia per ridurre consumi ed emissioni.

Fotogallery: Suzuki Ignis restyling

I dati ufficiali (secondo ciclo NEDC) parlano di 3,9 l/100 km e 89 g/km di CO2 (-9%) per la versione a trazione anteriore e 4,2 l/100 e 95 g/km di CO2 (-10%) per la Ignis a trazione integrale. Optando per la versione con cambio CVT fa registrare invece valori di 4,3 l/100 km e 97 g/km di CO2 emessa.

Come cambia fuori e dentro

Esteriormente la Suzuki Ignis restyling si fa notare prima di tutto per la nuova mascherina con feritoie verticali, inserti cromati, skid plate anteriore e fendinebbia sistemati in posizione rialzata. Lo skid plate torna anche al posteriore, mentre l’assetto è rialzato di 1 cm, per unire sempre più la piccola giapponese al mondo dei SUV.

All’interno ci sono nuove finiture nere assieme a particolari blu o argento, a seconda del tipo di allestimento scelto e dei colori della carrozzeria.