Abarth 695 Biposto (2014)
Sono così tante le edizioni speciali su base Abarth 695 che è difficile tenere il conto di tutte. Quanti, ad esempio, ricordano la Biposto? Si tratta, in estrema sintesi, di una delle Abarth più spettacolari e spinte della storia. Presentata alla fine del 2014, è rimasta in vendita un paio di anni, fino all’autunno del 2016, ad un prezzo di partenza di 40.900 euro.
Aveva 190 CV di potenza e numerosi dettagli esclusivi, come i cerchi OZ Racing, i fremi Brembo dedicati e lo scarico Akrapovic. Più di tutto, però, aveva anche un assetto dedicato, l’autobloccante anteriore e un cambio manuale che, a richiesta, poteva essere anche ad innesti frontali.
Audi R8 V12 TDI Concept (2008)
C’è stato un momento in cui i Diesel iniziavano ad essere visti come motori adatti alle corse. Soprattutto su marchi come Audi, che proprio a propulsori a gasolio si affidata per vincere alla 24 Ore di Le Mans. Nel 2008 la Casa del Quattro Anelli presentò la R8 V12 TDI Concept, un’auto che purtroppo non vide mai la luce e che sfruttava quello stesso motore che alimentava la Q7 di prima generazione.
L’auto poteva contare su ben 500 CV di potenza e, proprio per questo, aveva prestazioni migliori della R8 V8. Altra super-esclusiva su base R8 fu la e-tron, 462 CV di potenza e zero emissioni, essendo interamente elettrica. Quella però arrivò sul mercato, sebbene in sole 100 unità, ad un prezzo di circa un milione di euro.
BMW M5 Touring (2005)
La BMW M5 è una delle berline sportive più famose e di successo della storia. Non tutti ricordano però che per un breve periodo di tempo fu proposta anche in variante station wagon. La M5 Touring era una degna rivale della Audi RS6 Avant.
Spinta da un V10 spaventoso aveva una potenza di 507 CV e raggiungeva i 250 km/h solo perché la velocità massima era limitata elettronicamente. Sullo 0-100 staccava un tempo di 4”8 e costava poco più di 100.000 euro.
Citroen DS3 Racing (2010)
Oggi, con la gamma E-Tense soprattutto, DS è sinonimo di raffinatezza e comfort alla francese. In un passato recente, quando con DS si indicavano modelli ancora con il Double Chevron di Citroen sul cofano, però, non mancavano modelli dalla forte vocazione sportiva, soprattutto associata all’impegno rallystico della Casa nel WRC.
La DS3 Racing è stata una delle più cattive della categoria delle compatte al peperoncino. Messa a punto da un pilota esperto come Philippe Bugalski, asfaltista di fama internazionale, si arricchì anche di versioni speciali dedicate al campione francese Sebastien Loeb.
Mercedes-Benz SLS AMG Electric Drive (2013)
Una supercar elettrica affascinante anche se in anticipo sui tempi. Sette anni fa, infatti, questo concetto di auto che si sta ormai lentamente affermando era visto con un certo scetticismo. L’auto aveva 4 motori elettrici, uno per ruota, per un totale di 750 CV di potenza.
Toccava i 250 all’ora e accelerava da 0 a 100 in 3”9: poco importava che avesse autonomia di soli 250 km. Fu presentata insieme alla SLS AMB Black Series e costava 430.000 euro circa.
Porsche 911 Sport Classic (2009)
Undici anni fa Porsche lanciava sul mercato una serie limitata di soli 250 esemplari destinati a tutto il mondo. Era venduta a oltre 200.00 euro ed era stupenda per l’estetica con evidenti richiami alla Porsche 911 SC.
Ci si riferisce in particolare al disegno dei cerchi in lega e al caratteristico spoiler. Era spinta dallo stesso 3.8 boxer della Carrera S con una piccola iniezione di potenza (23 CV in più) per un totale di 408.
Seat Leon Cupra 4 (2000)
Oggi Cupra è marchio a sé, ma ancora fregia i modelli ad alte prestazioni di Seat, proprio come accadeva in passato. Vent’anni fa con il nome Cupra 4 fu presentata una versione della Leon di allora davvero speciale.
Ospitava sotto il cofano un V6 aspirato da 204 CV che si piazzava un gradino più su in termini di prestazioni e di prezzo rispetto alla 20VT, che si fermava a 180 CV. L’auto, però, ha retto il passare del tempo e ora costa ancora davvero molto.
Volkswagen Golf GTI Clubsport S (2016)
Sulla settima generazione della Volkswagen Golf, naturalmente, fu messa a punto la versione GTI. Ma se per voi non era abbastanza, c’era anche la Clubsport S, che con i suoi 310 CV è stata la GTI più potente della storia. Aveva un’impostazione molto più corsaiola, un kit aerodinamico dedicato e pneumatici Pilot Sport Cup 2.
Per ridurre il peso furono tolti anche i sedili posteriori. Prodotta in soli 400 esemplari, stabilì il record al Nurburgring nella categoria delle auto a trazione anteriore.
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