Countach 25° - 1988
La più longeva delle supercar di Sant'Agata, con quasi 20 anni di carriera dal '71 alle soglie del '90, era già decisamente "matura" quando nell'88 è stata allestita l'edizione speciale per i primi 25 anni della Casa del Toro.
La Countach 25th Anniversary però è ricordata anche per essere stata l'ultima effettiva evoluzione del modello, quella con le prese d'aria più grandi, le minigonne più pronunciate e le appendici aerodinamiche più vistose. Tranne l'alettone posteriore a freccia, che era come di consueto opzionale ma che in Lamborghini avrebbero volentieri evitato visto che non aveva una vera utilità. Ma ai clienti, al contrario, piaceva tanto.
Countach 25° - 1988
In realtà, la Countach dei 25 anni era effettivamente un modello nuovo, modificato in moltissimi componenti prendendo spunto dalla concept car "Evoluzione" dell'86, che introduceva elementi in fibra di carbonio e compositi.
La sua produzione inoltre non è stata limitata, se non dalla "naturale "scadenza" del modello che nel '90 ha lasciato il posto alla Diablo. Ne sono state realizzate circa 680 unità. La meccanica era quella della Quattrovalvole da 455 CV, ma l'aerodinamica migliorata le permetteva di sfondare il muro dei 300 km/h.
Diablo 30° - 1993
Frutto della matita di Marcello Gandini, la Diablo, che tra l'altro in questo 2020 festeggia i "suoi" 30 anni, è uno dei modelli più innovativi nella storia della Casa, che ha introdotto tra le altre cose la trazione integrale sul modello VT e anche una variante Roadster con tetto apribile.
La variante per il 30° anniversario della Casa è arrivata pochi mesi dopo la scomparsa del fondatore Ferruccio Lamborghini. Chiamata semplicemente SE, acronimo di Special Edition, ma conosciuta che come "SE 30" o "Diablo 30th" è stata prodotta in una tiratura limitata di sole 150 unità ed era effettivamente qualcosa di molto speciale.
Diablo 30° - 1993
La SE era pensata per l'uso in pista e si presentava profondamente modificata, ben oltre quello che l'aspetto suggeriva: il motore 5.7 era stato potenziato dai 492 CV di base a 525 CV lavorando su iniezione e scarico, il peso ridotto di 125 kg utilizzzando pannelli in carbonio e cristalli laterali in materiale sintetico.
Tra gli elementi distintivi, l'alettone con sezione posteriore regolabile, il cofano motore a saracinesca, i cerchi in lega di magnesio, i freni a disco più maggiorati, il volante più piccolo e diversi sedili.
Delle 150 prodotte, 15 sono state allestite con un kit specifico che le rendeva adatte all'utilizzo agonistico anche se di queste, note come "Jota" (un riferimento all'allegato J del regolamento FIA che Lamborghini ha utilizzato anche in altre occasioni) nessuna ha mai corso. E causa delle modifiche tra cui gli scarichi "aperti", non erano nemmeno omologate per l'uso stradale.
Murcielago 40° - 2003
Il compito di festeggiare il quarantennale è toccato alla Murcielago, arrivata nel 2001 e primo modello lanciato dopo l'acquisizione del marchio da parte di Audi. Disegnata dal belga Luc Donckerwolke, arrivato a Sant'agata nel '98, adottava la trazione integrale di serie e il cambio automatico robotizzato e-gear come opzione. Il V12, cresciuto a 6,2 litri, sprigionava 580 CV a 7.500 giri.
Murcielago 40° - 2003
A differenza delle precedenti, l'edizione dei 40 anni non proponeva un'evoluzione tecnica ma soltanto un allestimento speciale, disponibile in sole 50 unità.
Era caratterizzato dalla verniciatura della carrozzeria in uno speciale Verde Artemis a tre strati e da dettagli come le cornici dei finestrini in carbonio, i sedili con rivestimenti differenti per quello del conducente e passeggero e le consuete targhette. La dotazione includeva anche una valigia firmata.
Qualche anno dopo, in occasione dei 45 anni, è stato proposto sempre per la Murcielago (nel frattempo evoluta nella LP640), un ulteriore allestimento speciale con targhetta ma senza elementi di particolare rilievo e in vari colori a catalogo.
Aventador 50° - 2013
L'ultimo compleanno "a cifra tonda" è stato celebrato da un'edizione speciale della Aventador in occasione del Salone di Shanghai nell'aprile del 2013, circa un mese prima dell'effettivo compimento dei 50 anni della Casa che è stata fondata a maggio del '63. E "Giallo Maggio" era appunto il nome del colore scelto.
Il modello celebrativo tornava ad essere, dopo la parentesi soltanto estetica della Murcielago, un'edizione speciale anche sotto l'aspetto tecnico, come rivelav ala sigla completa che era "LP 720-4 50° Anniversario".
In quegli anni infatti non erano ancora uscite varianti evolute come la Superveloce. Il motore 6.5 potenziato di 20 CV rispetto ai 700 dell'Aventador "base" faceva quindi della serie speciale la seconda Lamborghini più potente mai prodotta dopo la Veneno (750 CV), presentata solo un mese prima a Ginevra.
Aventador 50° - 2013
La tiratura è stata in tutto di 200 esemplari, di cui 100 in versione Roadster. Oltre al motore potenziato, era caratterizzata da prese d'aria maggiorate e appendici aerodinamiche modificate più elementi aggiuntivi in carbonio. Non si trattava soltanto di dettagli estetici, ma di interventi che miglioravano l'aerodinamica e avrebbero ispirato le evoluzioni successive.
Il colore Giallo Maggio era abbinato ad un body kit con tetto e parte bassa di frontale, coda e minigonne in nero, abbinamento ripreso anche per gli interni.
Qualche anno più tardi, nel 2017, un'altra edizione limitata della Aventador è stata realizzata per festeggiare i 50 anni di presenza del marchio sul mercato giapponese.
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