Ora è ufficiale: la Nissan Leaf è prossima alla (meritata) pensione. Lascerà il posto a un’auto elettrica di nuova generazione, con carrozzeria crossover, che la Casa giapponese produrrà nello stabilimento di Sunderland, nel Regno Unito.
Il nuovo modello sarà realizzato con un investimento di 423 milioni di sterline, che al cambio sono quasi mezzo miliardo di euro. La Casa non ha ancora annunciato quando sarà presentato ufficialmente, limitandosi a dire che a pieno regime sarà prodotto in 100.000 unità e sarà venduto a livello globale. È probabile che arrivi intorno al 2023.
Base comune
La "nuova Leaf" avrà molte componenti in comune con la Renault Megane elettrica, attesa per il prossimo anno e primo modello della Casa della Losanga a nascere sulla nuova piattaforma CMF-EV portata all’esordio dalla Nissan Ariya.
La base potrebbe garantire all'erede a ruote alte della Leaf una batteria da circa 60 kWh e un’autonomia intorno ai 450 km. Riguardo alle dimensioni, sarà interessante vedere come i progettisti sfrutteranno le libertà offerte dal pianale di nuova concezione. La Leaf attuale, infatti, misura 4,48 metri, la Ariya (che sarà una sorta di sorella maggiore) arriva a 4,6, mentre la Megane elettrica non va oltre i 4,21. Insomma, la nuova Leaf potrebbe ridurre un pochino gli ingombri rispetto al modello oggi in commercio, regalando al contempo un abitacolo più spazioso.

Un'elettrica storica
Nissan si appresta così a sostituire una vettura chiave dell'universo delle auto a zero emissioni. La Leaf, infatti, arrivata in commercio nel 2010 e rinnovata completamente nel 2017 (anno in cui è stata presentata la seconda generazione), è stata per anni l’elettrica più venduta al mondo. Scalzata in tempi recenti dalla Tesla Model 3, che ha raggiunto la vetta con 645.000 immatricolazioni, la berlina nipponica, approfittando anche della lunga permanenza sul mercato, è seconda con 490.000 unità.
Ora, con un mondo a zero emissioni in veloce evoluzione, la Nissan Leaf ha intenzione di affrontare la crescente concorrenza adottando batterie e tecnologie di nuova concezione (sviluppate con un investimento complessivo di oltre un miliardo di euro) e non solo: rivoluzionandosi anche nel look e nelle forme per proporsi come un crossover.
A pensarci bene, la mossa non è così a sorpresa. Nel 2004 la Casa doveva rafforzare la propria posizione tra le Segmento C, in cui la Almera faticava ad affermarsi. Tirò fuori una concept che nelle intenzioni doveva dare fastidio a Volkswagen Golf e compagnia ma che nelle forme sembrava una cosa completamente diversa. Si chiamava Qashqai, e sappiamo tutti come è andata a finire.
La prova dell'attuale generazione
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