Oggi le nuove concept car sono tutte inevitabilmente orientate alla propulsione elettrica ma negli Anni '90 la massima aspirazione erano i prototipi spinti da possenti motori V12. Tra il 1991 e il 1993 la collaborazione tra BMW e Italdesign ne ha create ben 3, contraddistinte dal suggestivo nome Nazca.
Il centro stile di Giorgetto Giugiaro ai tempi veniva da una serie di concept car caratterizzata da forme affusolate e avveniristiche con alcuni tratti in comune: La Incas con meccanica Oldsmobile nell'86, le Aspid e Aztec nell'88, la Bugatti ID90 nel '90. Quest'ultima in particolare è stata presa a modello, adattando il design allo stile BMW e realizzando il primo progetto con la firma del giovane Fabrizio Giugiaro presentato al Salone di Ginevra del 1991.
BMW Nazca M12
A metà tra le vetture di Formula 1 e le Sport Gruppo C, aveva una carrozzeria in fibra di carbonio dalle linee molto fluide che evocano quelle di una supercar e anche il telaio era realizzato in fibra di carbonio, cosa che nel contesto dei primi Anni '90 era piuttosto impressionante, e garantiva un peso piuma di circa 1.100 kg. Può essere che i designer volessero realizzare una sorta di M1 moderna, dopotutto.
Lungi dall'essere una semplice showcar per stupire la platea, la Nazca M12 è stata testata da BMW in una galleria del vento ottenendo un risultato in sintonia con la fluidità delle linee e la snellezza della vettura, un Cx di appena 0,26 favorito dal fatto che buona parte della carrozzeria era costituita da un unico pezzo.
Le porte si aprivano in modo convenzionale, ma i finestrini non erano integrati in esse: facevano invece parte del tetto e si sollevavano verticalmente. Il motore proveniva direttamente dalla Serie 8, più precisamente dalla 850i, ed era appunto un V12 da 5 litri che sviluppava 300 CV.
BMW Nazca C2 Coupé
L'anno dopo, al salone di Tokyo del 1992, è stata presentata la Nazca C2. Evoluzione della M12, ha visto coinvolta nel progetto anche Alpina che ha elaborato il motore aumentando la potenza di 50 CV, mentre il peso è stato ancora ridotto di ben 100 kg.
Dal punto di vista del design, questa seconda iterazione era un po' più aggressiva, con fanalerie meno visibili ed elementi aerodinamici più enfatizzati. La parte posteriore è abbastanza simile, ma scavata per ricavare un spoiler, mentre all'interno i cambiamenti sono stati più scarsi, a parte i sedili nuovi sedili in fibra di carbonio derivati dalle Gruppo C che hanno contribuito alla riduzione del peso.
BMW Nazca C2 Spider
La storia della concept Nazca è continuata nel 1993 con un'altra evoluzione presentata al 61° Gran Premio di F1 di Monaco e dall'inedita veste di Spider, in realtà una T-Top con struttura fissa in tinta carrozzeria e finestrini rimovibili da riporre nel bagagliaio.
Il motore V12 BMW diventava visibile, protetto da una copertura trasparente e non più opaca, e cambiava un'altra volta: al posto del 5.0 c'era il V12 da 5,6 litri e 380 CV della 850 CSi e gli ingegneri hanno anche installato un nuovo cambio a 6 marce in grado di far fronte alla potenza extra, con la M12 e la C2 Coupé che utilizzano entrambe un cambio a 5 velocità.
Una piccola serie
Delle 3 concept Nazca soltanto la C2 Coupé ha avuto un seguito, anche se limitato ad appena 3 esemplari richiesti da clienti speciali. La C2 può però essere guidata virtualmente grazie alla sua inclusione in alcuni videogiochi, specialmente Need for Speed II: SE e in Need for Speed III: Hot Pursuit.
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