La luce in fondo al tunnel della crisi dei chip ancora non si vede e il mercato dell'auto continua a soffrire in ogni parte, con l'Europa (considerando anche EFTA e Regno Unito) che a settembre 2021 ha perso il 25,2% delle immatricolazioni rispetto a 12 fa, con 1.300.103 auto vendute.

Si tratta del peggior risultato registrato dal 1995, un declino costante e inesorabile che intacca ancora una volta i buoni risultati registrati a inizio anno, con una crescita rispetto al tremendo 2020 ormai ridotta a +6,9%.

Pessime notizie che vedono la stragrande maggioranza dei mercati col segno meno, dalla Germania (-25,7%) alla Francia (-20,5%) passando per Spagna (-15,7%) e la già analizzata Italia, la peggiore tra i mercati più importanti con -32,7%. Tonfi pesanti con solo Cipro (+12,1%) ed Estonia (+8,2) in positivo. Mercati che assieme in 9 mesi vendono circa 1/7 di quanto fatto dalla Germania in un solo mese.

Mal comune

Analizzando i risultati dei vari gruppi automobilistici Volkswagen rimane in prima posizione, perdendo il 29,7% rispetto a settembre 2020 ma con un saldo positivo sui 9 mesi: +8,8%. Dietro si piazza ancora una volta Stellantis con -30,4% ma un segno + per DS che sale del 9,2%. Positivo anche il confronto tra i primi mesi del 2021 e lo stesso periodo dell'anno precedente con +8,1%.

Cala anche il Gruppo Renault a -24,2%, nonostante le impennate a tripla cifra di Alpine (+227%) e Lada (+129,7%), ma con numeri totali minimi: 239 immatricolazioni la prima e 147 la seconda. A differenza dei primi due Gruppi Renault perde immatricolazioni anche nel paragone dei primi 3 trimestri, registrando -8%.

Ad andare in controtendenza è Hyundai con +26,9% a settembre 2021 ed entrambi i brand in positivo, crescendo a doppia cifra anche nel paragone tra gennaio/settembre: +24,4%. Dietro è una sfilza di segni meno, con Daimler a registrare la performance peggiore a -48,1%, seguita da Ford (-46,2%) e Jaguar-Land Rover (-43,4%).