La stampa 3D è già utilizzata da tempo nell'industria automotive, con varie procedure e materiali che permettono di riprodurre non soltanto elementi secondari ma anche parti meccaniche e addirittura strutturali, inclusi componenti dei motori.

I ricercatori del Oak Ridge National Laboratory (Ornl), un centro ricerca del Tennessee, hanno ricavato ora una lega di alluminio leggera che promette molto, a partire dalla capacità di resistere allo scorrimento o alla deformazione a 300° Celsius. Tra le applicazioni indicate può esserci anche la realizzazione dei pistoni per i motori a scoppio.

La lega

La lega messa a punto dall'Ornl combina alluminio, cerio e altri metalli ed è stata stampata utilizzando un sistema laser "a letto di polvere". In sostanza, si deposita un sottile strato di materiale alla volta che viene modellato con assoluta precisione grazie al laser e si solidifica rapidamente generando una microstruttura stabile dall'elevata resistenza allo scorrimento ad alta temperatura. 

Oltre che per le auto, la ricerca ha un particolare interesse anche per l'industria aerospaziale, dove sono necessari materiali in grado di funzionare in ambienti ad alta pressione e ad alta temperatura limitando al massimo i punti di giunzione e saldatura.

Porsche 911 GT2, pistoni stampati

I vantaggi

Oltre alle proprietà dei materiali, la stampa 3D ha il pregio di essere flessibile e limitare i costi degli stampi, oltre a consentire di produrre pezzi singoli in tempi differenti ed eliminando molti dei limiti della produzione tradizionale. I pezzi ottenuti la stampa 3D concedono poi più libertà di progettazione proprio perché non sono vincolati ai confini fisiologici dello stampo, come avviene per i pezzi realizzati tramite fusione o dello stampaggio a pressione. 

Non per nulla alcuni costruttori hanno già iniziato a impiegarli per ottenere parti tecnicamente sofisticate: Porsche, per esempio, oltre a realizzare sedili e altri elementi "di superficie", ha costruito così i pistoni dell'ultima 911 GT2, riuscendo a ricavare delle camere d'aria chiuse che contrastano la deformazione del metallo dovuto al calore e migliorano le performance generali, ma che sarebbero state pressoché impossibili da ottenere con le tecniche tradizionali. Chissà che questa nuova lega messa a punto Oltreoceano non possa aprire la strada a ulteriori passi avanti di questo tipo.

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