Norma contestata, norma bocciata. La norma del Codice della strada italiano che vieta di circolare con un veicolo immatricolato all'estero a chiunque sia residente in Italia da più di 60 giorni, che aveva suscitato tante perplessità e difficoltà interpretative, è contraria al diritto europeo. Lo ha stabilito la Corte di giustizia dell'Ue.

Il caso, riferisce l'ANSA, riguarda una coppia di coniugi multata dalla polizia stradale di Massa Carrara mentre viaggiava a bordo di un'automobile immatricolata in Slovacchia, di proprietà della moglie e lì residente, e guidata dal marito, residente in Italia. Il divieto previsto dal codice stradale, infatti, impone l'obbligo di immatricolare la loro vettura in Italia, qualora vi risiedono da più di 60 giorni.

Restrizione alla libera circolazione di capitali

La Corte ritiene che il prestito d'uso transfrontaliero a titolo gratuito di un autoveicolo sia «qualificabile come movimento di capitali», pertanto la norma italiana costituisce una restrizione alla libera circolazione di capitali, restrizione che, ricorda il giudice, è ammissibile «solo per motivi imperativi di interesse generale, che la Corte non ravvisa nell'ipotesi in esame» e per «finalità di contrasto della frode fiscale» quando l'auto immatricolata in uno Stato membro è destinata all'uso permanente in altro Stato membro.

La Corte rimette quindi al giudice del rinvio la valutazione sulla durata e sulla natura dell'uso del veicolo, oggetto del procedimento principale, ma in via di principio afferma la «contrarietà al diritto dell'Unione di una norma nazionale che vieti a chiunque sia residente in uno Stato membro da un periodo superiore a 60 giorni di circolare sul territorio con un veicolo immatricolato in altro Stato membro quando la norma non tenga conto della temporaneita' dell'utilizzo del veicolo sul territorio nazionale». 

Che cosa preevede il Codice della strada

Il cd. Decreto sicurezza 2018 (Decreto Legge 4 ottobre 2018, n. 113, convertito in legge, con modifiche, dalla Legge 1° dicembre 2018, n. 132), ha modificato l’articolo 93 del Codice della strada, prevedendo il divieto, per chi abbia stabilito la residenza in Italia da oltre 60 giorni, di circolare con un veicolo immatricolato all’estero. Lo stesso articolo 93 prevede, altresì, le eccezioni a tale divieto, e quindi il divieto di circolazione con veicoli muniti di targa estera, per i soggetti residenti in Italia, non opera qualora sia stato stipulato un contratto di: leasing, noleggio senza conducente, comodato.

La misura è stata introdotta per evitare la pratica diffusa di immatricolazioni all'estero per evadere il superbollo o per stipulare contratti assicurativi meno onerosi.

La sanzione prevista a carico del conducente è quella del pagamento di un importo da un minimo di 711 a un massimo di 2.842 euro.