Del Ponte sullo Stretto di Messina se ne parla ormai da decenni. Ma adesso Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, ha avviato le pratiche per realizzare un nuovo studio di fattibilità del progetto.

Dal dicastero fanno sapere che l’analisi dovrà esaminare la possibilità di costruire un “ponte aereo a più campate” e valutarne la sostenibilità sotto diversi profili, anche in base al confronto con il modello “a campata unica” e con la cosiddetta “opzione zero” (cioè lasciare le cose così come sono).

Conviene economicamente?

Il Ministero aggiunge tra le informazioni che lo studio “deve fornire gli elementi, di natura tecnica e conoscitiva, occorrenti per valutare la realizzabilità del sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina, anche sotto il profilo economico-finanziario”.

“All’acquisizione del documento di fattibilità tecnico-economica – continua il Mims – provvederà, tramite procedura di evidenza pubblica, la società RFI Spa, in quanto capace di garantire la più appropriata continuità e interconnessione dell’intervento con quelli ferroviari progettati nei territori calabresi e siciliani”.

Le politiche per lo Stretto

L’esecutivo tiene poi a ricordare che quella del ponte non è la prima iniziativa a favore dello Stretto di Messina lanciata da quando si è insediato:

“Si ricorda che nei mesi scorsi il Governo ha provveduto a potenziare l’attraversamento dinamico dello Stretto di Messina, anche grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e del Piano complementare, destinando a tale scopo 510 milioni di euro.

Gli interventi messi in atto vanno nella direzione di migliorare e velocizzare l’attraversamento dello Stretto, favorendo la transizione ecologica della mobilità marittima e la riduzione dell’inquinamento.

Tra le iniziative adottate figurano, tra le altre, la riqualificazione del naviglio per il trasbordo ferroviario con la messa in esercizio di due nuove navi e l’ibridizzazione di tutta la flotta, il rinnovo del materiale rotabile ferroviario per velocizzare le manovre di carico/scarico dei treni, la riqualificazione del naviglio veloce per i passeggeri e delle stazioni ferroviarie di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni. Sono previsti anche interventi per migliorare l’accessibilità stradale ai porti.