I "furbetti", si sa, sono all'ordine del giorno oggi come oggi. Soprattutto quando si parla di evadere le tasse in qualche modo, ad esempio importando un auto in Italia senza pagarci IVA, dazi e i vari oneri fiscali.
Ne è un esempio la Lamborghini Urus nel video qui sotto, che il conducente - residente stabilmente in Francia - stava tentando di introdurre sul territorio nazionale dal Porto di Genova, con un certificato provvisorio di immatricolazione scaduto. Il valore dell'auto sequestrata dalla Guardia di Finanza è pari a 260.000 euro, ma la frode fiscale annessa all'importazione è stimata a 90.000 euro.
Export-Import in nero
La Lamborghini Urus in questione è stata sequestrata al bacino portuale di Genova Sampierdarena, grazie al lavoro del 2° Gruppo della Guardia di Finanza, oltre che dai funzionari dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). In realtà non è stata un'azione prettamente "mirata", nel senso che i controlli giornalieri sui traffici di persone e di mezzi nel Porto di Genova sono un'attività ordinaria per le Fiamme Gialle.
Secondo la Dogana, la Lamborghini da 260.000 euro che stava entrando sul territorio italiano via mare proveniva dalla Francia, ed era sprovvista di un certificato di immatricolazione - come detto poco sopra, quello provvisorio era scaduto.
Questo tipo di evasione non è una novità. Se vi chiedete come funziona questa frode, le auto lussuose dall'alto valore commerciale vengono esportate verso Paesi dalla tassazione estremamente inferiore, talvolta al di fuori dell'Unione Europea, per poi essere nuovamente importate in Italia schivando l'IVA, i dazi e gli oneri fiscali. Per un'auto di questo calibro, significherebbe un totale di 90.000 euro evasi.
Le Fiamme Gialle genovesi sono riusciti a svelare il problema tramite gli approfonditi controlli al porto e hanno naturalmente impedito l'introduzione dell'auto sul territorio, sequestrandola. Il proprietario francese poi è stato denunciato per contrabbando ed evasione dell'IVA per importazione.
Frodi fiscali nel mondo dell'auto