Dopo un iter particolarmente lungo gli incentivi auto 2022 sono - pare - pronti a partire, lasciando però fuori le flotte aziendali. Una scelta quella del Governo più volte criticata dai rappresentanti del settore, e tornata alla ribalta in occasione della presentazione del rapporto Aniasa (Associazione Nazionale Industria dell'Autonoleggio, della sharing mobility e dell'automotive digital), durante la quale il presidente Alberto Viano ha presentato il "peso" del settore in termini di immatricolazioni e - soprattutto - nel segmento delle auto elettrificate ed elettriche.

Come già sottolineato nelle scorse settimane infatti quello delle flotte è un mercato da 1 milione di vetture, con le auto ibride plug-in a rappresentare il 47% del totale del mercato e le elettriche il 30%. Numeri importanti che si vanno però a scontrare con una mancanza di sostegno da parte dell'esecutivo, che potrebbe essere invece strategica per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del FIT for 55%.

Le più giovani

In un parco auto circolante ormai sempre più anziano (l'età media è di 12 anni, col 35% rappresentato da modelli con più di 15 anni sulle spalle) il segmento delle flotte risulta invece, oltre che con una base sempre più elettrificata ed elettrica, ben più giovane: l'anzianità media è infatti compresa tra 20 e 25 mesi. Questo anche perché, a dispetto delle difficoltà della catena di approvvigionamento di materiali, a ripercuotersi sull'assenza di prodotto, il mercato del noleggio a lungo termine è riuscito a resistere, mentre peggio è andata al segmento del breve termine.

Modelli moderni con bassi livelli di emissioni che, una volta dismessi dalle flotte, potrebbero entrare nel mercato dell'usato aiutando a svecchiare il parco circolante e, come sottolineato da Viano, un'auto elettrica rimane sempre emissioni zero, a prescindere dai suoi anni. Un ricircolo del prodotto che, se potesse contare sugli incentivi auto, porterebbe benefici non solo alle aziende ma anche ai privati.

Privati che, tra codici fiscali e partite iva individuali, rappresentano il 18% delle immatricolazioni, segno di come quella del noleggio a lungo termine - tra costi fissi e servizi accessori - rappresenta una scelta non più esclusiva di realtà aziendali.

Noleggio a lungo termine fulcro (flotta crescita del 5% e fatturato a 8,8 miliardi, +12% sul 2020) di un segmento uscito con le ossa rotte dalla pandemia, col car sharing in calo sia come utilizzo (il lavoro da remoto ha giocato un ruolo fondamentale) sia come flotta disponibile, passata da circa 8.000 veicoli del 2019 agli attuali 6.200. Stesso discorso per il breve termine, calato del 51% rispetto al 2021 e flotta ridotta di circa il 33% .

Il problema del fisco

Oltre alla mancanza di incentivi all'acquisto, il mondo delle flotte continua a combattere per una nuova politica fiscale, come più volte richiesto e più volte rimandato dai vari Governi che si sono succeduti dal 2007 a oggi, schivando le richieste non solo della categoria ma anche dell'Europa.

Viano ha infatti ribadito come in Italia la tassazione sulle auto aziendali sia la più alta nel Vecchio Continente, con la proposta di Aniasa di detrazione al 100% per le auto elettriche, al 90% le ibride e al 60% per le endotermiche rimasta - a oggi - lettera morta. Questo perché "L'IVA, assieme all'Irpef, è LA tassa in Italia" e toglierla o abbatterla - come si è visto anche nel mondo dei carburanti, non è certo facile. Viano ha comunque spiegato come il Governo abbia riconosciuto la fondatezza della richiesta, a mancare è il passare dalle idee ai fatti.