Si parla sempre più spesso di "mobility as a service", la mobilità che da proprietà di un veicolo diventa servizio, con mezzi condivisi che quindi non "pesano" economicamente sulle tasche degli automobilisti anche quando stanno ferme in box.

Un cambio di paradigma nella centenaria storia dell'automobile più volte studiato e analizzato, al centro di uno studio del Politecnico di Milano presentato in occasione del "The Urban Mobility Council", evento organizzato dal Gruppo Unipol dedicato alla mobilità di domani.

Mobilità che, secondo lo studio, vedrà un'auto condivisa sostituire 10 auto private, liberando quindi spazio nelle nostre città e massimizzando l'uso del veicolo. Veicolo che, come si può immaginare, sarà 100% elettrico.

Dare un senso (in più) all'auto elettrica

Auto elettrica che, secondo le rilevazioni fatte dal Politecnico di Milano, potrebbe già essere la soluzione adatta per sostituire il 20% circa delle auto attualmente in circolazione. Un numero nato dalla registrazione dei movimenti del campione preso per le statistiche - effettuate in maniera anonima tramite scatola nera installata in auto - buona parte delle ricariche avviene in luoghi privati come box o parcheggi aziendali. Nessuna limitazione all'uso dovuta all'autonomia dunque, e nessun aggravio di costi.

Foto | Mobilize Limo, primo contatto
Mobilize Limo

L'auto elettrica però è anche alla base della futura condivisione. È tutta una questione di efficienza, non solo meccanica ma macroeconomica. Le circa 40 milioni di auto attualmente presenti in Italia infatti percorrono in media 7.000 km all'anno, rimanendo ferme per il 90% del tempo.

Uno spreco che con l'avvento dell'elettrico potrebbe aumentare ulteriormente: lo studio evidenzia infatti come "il modello di mobilità basato sull’auto di proprietà è inoltre
particolarmente poco adatto alla adozione dell’auto elettrica, in quanto spinge le famiglie a dotarsi di auto elettriche con autonomia molto grande (500km), in larghissima parte mai usata, ma allo stesso tempo molto “costosa”, in quanto richiede una batteria di grandi dimensioni".

Citroen Ami
Citroen Ami

Ecco perché l'elettrico è ideale per lo sharing: niente più auto ferme per giorni e giorni, ma una flotta di proprietà di aziende pronta a girare praticamente 24 ore su 24 all'interno delle città, ottimizzando quindi l'investimento iniziale.

Secondo una simulazione fatta prendendo come esempio la città di Padova basterebbero 4.300 veicoli in condivisione per sostituire 34.500 auto private, con una percorrenza annua di 44.000 km e un tempo di attesa medio ben inferiore ai 3 minuti.

Il grande passo successivo riguarderà poi la guida autonoma: con l'arrivo di modelli di Livello 4 infatti le auto potranno spostarsi in autonomia raggiungendo i clienti, ottimizzando ulteriormente i tempi.

Volvo XC90 guida autonoma Uber
La Volvo XC90 a guida autonoma di Uber

“Il big-bang di questa rivoluzione – ha dichiarato Sergio Savaresi, Professore di automazione nei veicoli al Politecnico di Milano - sarà l’automazione del guidatore che spingerà verso la mobilità a servizio che a sua volta genererà il flusso di completamento dell’elettrificazione. Dobbiamo individuare le direttrici di sviluppo più rapide ed economiche per facilitare questa transizione, sia con veicoli tradizionali che con veicoli a guida autonoma”.