L’Europa ha deciso di suicidarsiSaremo invasi dalle auto cinesiMolte imprese italiane chiuderanno e si perderanno decine di migliaia di posti di lavoro

I titoli che si sono letti sui giornali dopo il voto del Parlamento europeo in favore del divieto alla vendita di auto benzina e diesel dal 2035 sono a dir poco allarmanti. E la notizia continua a far discutere: associazioni, costruttori, giornalisti, opinionisti e appassionati.
 
L’ultimo sviluppo è che il Governo italiano vuole fare da capofila per ritardare lo stop al 2040 insieme a Bulgaria, Portogallo, Romania e Slovacchia. Ma dei malumori ci sono anche in altri governi, come quello tedesco.

La questione è complessa e non si può "risolvere" con un è giusto o è sbagliato, dunque bisogna parlarne ed è normale che ci siano opinioni diverse su cui dibattere. Ma c’è un problema: in Italia è già nato un partito anti auto elettrica. E’ composto da politici, giornalisti, influencer, osservatori che ne parlano a vario titolo. C’è chi porta argomenti seri su cui discutere e chi la butta in caciara puntando sui luoghi comuni, spesso per sentito dire. E magari cavalca l’argomento per fini elettorali.
 
Il problema non è l’opinione contraria, ma l’approccio da tifoseria calcistica che si è creato. Si percepisce che c’è chi è contento è gode, letteralmente, quando esce una notizia che dimostrerebbe che un’auto elettrica inquinerebbe di più, o che un’altra Tesla è andata a fuoco o che l’energia elettrica viene prodotta con il carbone.
 
Io penso che fare il tifo contro l’auto elettrica per principio, sia semplicemente stupido. E chi lo fa non ha capito che se fallisce l’auto elettrica non vince nessuno ma rischiamo di perdere tutti.

A Strasburgo lo scorso 8 giugno 339 parlamentari hanno votato a favore di questo divieto e non credo siano tutti dei pazzi. Una direttiva del genere, semmai venisse approvata definitivamente dal Consiglio europeo, sarebbe sì straordinariamente forte, ma proporzionata all'immenso problema che dobbiamo affrontare: l'emergenza climatica.

Servono provvedimenti straordinari a 360 gradi e quello dei trasporti è solo uno dei settori su cui bisogna intervenire, che ci piaccia o no.

Ma perchè è stupido tifare contro l’auto elettrica? Vi rispondo ribaltando la domanda: e cioè vi dico perché dovremmo tifare per l’elettrico dal punto di vista dei vantaggi tecnici. Ve ne propongo 5:

  1. Quando un’auto elettrica è in funzione, non brucia combustibile e quindi non emette nulla. Non ci sono gas di scarico, fra cui il CO2 che crea problemi al pianeta per il riscaldamento, né altre sostanze chimiche nocive da respirare.
  2. Il motore elettrico è il più efficiente di tutti. Gli ingegneri lo chiamano rendimento. Significa che se io metto 100 unità di energia nel serbatoio cioè la batteria, circa 80 si trasformano in movimento, arrivando alle ruote. Con un motore a combustione è sostanzialmente il contrario: su 100 unità di energia, alle ruote ne arrivano circa 20. Il resto viene disperso in attriti e calore.
  3. L'auto elettrica funziona con l’energia, elettrica, che ha una caratteristica straordinaria: può essere prodotta localmente da fonti rinnovabili e non richiede ulteriori trasformazioni. Cioè se io produco l’energia con dei pannelli fotovoltaici e la faccio arrivare in rete e dalla rete ricarica alla batteria, la posso usare subito oppure la devo accumulare in una batteria.Un’auto a benzina richiede prima l’estrazione del petrolio da qualche parte nel mondo. Poi il petrolio lo devi raffinare e quindi lo devi trasportare alle stazioni di servizio dove si fa il piano. Ogni passaggio consuma energia e ovviamente inquina.
  4. L’auto elettrica è già pronta, industrializzata e in vendita. Non bisogna fare ricerca e sviluppo prima di lanciarla sul mercato, bensì implementare l’infrastruttura e sviluppare l’ecosistema per rendere l’impatto ambientale il più basso possibile, considerando ovviamente anche le possibilità di riciclo o riuso della batteria.
  5. Il motore elettrico è molto più semplice e affidabile di un motore tradizionale. Il che significa che dura di più e richiede meno manutenzione. E se l’obiettivo è ridurre gli sprechi, anche questo è importante.

Allo stato attuale non esistono altre tecnologie di propulsione che riuniscono tutti questi vantaggi tecnici. Ma ovviamente ci sono anche delle criticità che non si possono nascondere. Ecco le principali:

  1. L’auto elettrica non inquina quando è in funzione. Ma per produrla e soprattutto produrre le batterie che tutti abbiamo capito esser fatta di materiali rari che vanno trovati in miniere sperdute del mondo, quanto si inquina? Come possiamo essere sicuri che alla fine della fiera un’auto diesel o benzina, considerando l’estrazione del petrolio non inquini di meno?
  2. Molte delle materie prime che servono sono in mani di paesi teoricamente concorrenti. La Cina e la stessa Russia. Se decidiamo che in futuro viaggeremo solo in auto elettrica rischiamo di legarci mani e piedi a questi paesi? Quali sono le alternative?
  3. L’auto elettrica è tecnicamente più semplice, richiede meno componenti meccanici. Che fine faranno le aziende che producono ad esempio marmitte? Quanti posti di lavoro si perderanno e quanti se ne potranno creare di nuovi convertendo le aziende in altro: per la produzioni di batteria, o magari di colonnine di ricarica e di tutto quello che serve per viaggiare in auto elettrica?
  4. La produzione di energia elettrica deve aumentare per ricaricare tutte le auto elettriche d’Europa. Ma soprattutto questa energia deve essere pulita, cioè prodotta con fonti rinnovabili. Non ha molto senso viaggiare con un’auto elettrica se poi per produrre l’energia devi comunque inquinare usando il gas, il carbone o altro. Ce la possiamo fare e stiamo facendo abbastanza?

Se la Commissione Europea e il parlamento hanno deciso di votare a maggioranza per il SÌ sul divieto al 2035 di vendere auto endotermiche, significa che la politica ha scommesso sulla capacità dell’Europa di trovare delle soluzioni a queste criticità.

Il che, attenzione, non significa che a Bruxelles abbiano sicuramente ragione. Mettere in dubbio la valutazione politica è sacrosanto, ma nel farlo l’atteggiamento deve essere costruttivo… Perché come ho spiegato prima l’auto elettrica ci converrebbe a tutti.

E allora invece di tifare contro, TUTTI dovremmo sperare che investendo in ricerca e sviluppo saremo in grado di trovare materiali alternativi per produrre queste benedette batterie in Europa svincolandoci dalla Cina.

TUTTI dovremmo augurarci che saremo in grado entro 15 anni di produrre il 100% della nostra energia da fonti rinnovabili.

TUTTI dovremmo sperare che non si perdano posti di lavoro non perché chi produce marmitte continui a produrre marmitte, ma perché il Governo riesca a guidare le imprese in una riconversione strategica che guarda al futuro e non al passato.

Tifare contro non porta a nulla: è un atteggiamento suicida perchè le soluzioni ai problemi non si trovano mai con il disfattismo. Anzi, il rischio è perdere altro tempo inutilmente.

E di tempo, purtroppo, non ne abbiamo più.