La scatola nera, lo sappiamo un po' tutti, è quel marchingegno installato nelle nostre auto che permette di ridurre il costo dell'assicurazione. Come? Grazie a un GPS integrato che monitora i nostri spostamenti - in maniera anonima - registrando eventuali incidenti mantenendo in memoria dati come velocità, funzionamento dei vari sistemi di sicurezza e così via. Ma è davvero la soluzione per i premi Rc Auto?

Al di là delle considerazioni, un po' datate, su una sorta di "grande fratello" automobilistico, che ci controlla da remoto limitando il piacere della libertà al volante (le black box rilevano solo percorrenze e stili di guida), c'è da dire che agli indubbi benefici si sommano anche problematiche non secondarie.

Problematiche che alla fine riguardano le nostre tasche e producono una sorta di effetto 'al contrario' rispetto alla convenienza iniziale. Vediamo quali, con l'aiuto dell'Ivass, l'Istituto di vigilanza sulle assicurazioni.

Tariffe più basse e meno incidenti

Le scatole nere, spiega nelle sue Considerazioni annuali, Luigi Federico Signorini, presidente dell'Ivass e direttore generale della Banca d'Italia, "oggi adottata da più del 20% degli automobilisti assicurati, hanno contribuito alla riduzione dei prezzi dell’assicurazione RCA incentivando l’adozione di comportamenti di guida responsabili: a parità di altri fattori osservabili di rischio, si stima che la scatola nera riduca la sinistrosità di circa il 20%, rendendo così possibile l’applicazione di tariffe più basse per chi l’adotta. Si tratta dunque di una tendenza da guardare con favore".

E fin qui tutto bene, cose che conoscevamo e che l'Istituto rimarca. Ma c'è un "ma", anzi più di uno. Rileva sempre Signorini: "Desta tuttavia qualche preoccupazione l’apparente emergere di strategie di prezzo che fanno leva sugli elementi di 'lock in' insiti nell’attuale struttura di applicazione. Data la sostanziale intrasferibilità tra una compagnia e l’altra dei dati sulle abitudini di guida, per l’assicurato che adotta la scatola nera la probabilità di cambiare compagnia alla scadenza del contratto si riduce, ceteris paribus, di circa il 60%, attenuando la spinta concorrenziale".

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Fonte: Relazione Ivass sul 2021

Quando i prezzi camminano

Le stime dell'Ivass "basate su un campione di circa 4 milioni di contratti sembrano indicare che il maggior tasso di ritenzione dei clienti dotati di scatola nera agevoli l’adozione da parte delle compagnie di strategie di prezzo basate sull’aumento del premio al crescere degli anni di permanenza. Un simile fenomeno (noto come price walking) sta suscitando attenzione a livello europeo e nel Regno Unito".

Quello che si può produrre è una sorta di effetto a tenaglia: dato che è complicatissimo cambiare compagnia se in possesso di una black box, l'automobilista non riesce a beneficiare degli sconti di ingresso previsti da un'altra assicurazione e, rimanendo con la propria rischia di veder aumentare il premio e, quindi di pagare di più.

Tutto questo lo documenta in maniera più tecnica l'Ivass nella Relazione 2021, un librone di oltre 230 pagine. "Si è rilevato che, rispetto al premio pagato al rinnovo presso la stessa compagnia da un assicurato simile in termini di caratteristiche di rischio e clausole contrattuali, un nuovo assicurato usufruisce di una riduzione tra il -12 e il -19%. Inoltre, sempre a parità di fattori di rischio, il premio aumenta all’aumentare degli anni di permanenza con la compagnia, fornendo una evidenza della presenza di strategie di price walking".

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Fonte: Relazione Ivass sul 2021

Un possibile circolo vizioso

Pertanto, nota ancora l'Authority di controllo, "un assicurato coperto da un contratto con scatola nera beneficia di sconti legati alle abitudini di guida, in media pari al -10%, e al contempo, sopporta un costo-opportunità per il mancato accesso agli sconti di benvenuto in caso di cambio compagnia e un costo diretto derivante dagli aumenti di premio dovuti al price walking reso possibile dal lock-in effect. In assenza di portabilità dei dati telematici, interventi di policy volti a stimolare l’adozione della scatola nera possono avere conseguenze indesiderate sul livello dei prezzi di medio/lungo periodo".

Come evitare questo problema? Signorini si dice contrario "a interventi normativi che introducano regole o divieti diretti in tema di strategie di prezzo: interventi che consideriamo in generale costosi e distorsivi. Molto meglio sarebbe mitigare il problema rendendo disponibili e trasferibili da una compagnia all’altra i pochi dati chiave rilevabili dalle scatole nere. Se l’industria volesse prendere in considerazione autonome, efficaci iniziative in tal senso, potrebbe non occorrere altro".