Luca De Meo, ceo di Renault, è tornato a parlare di auto elettrica. Lo ha fatto prendendo parte al Made in Italy Summit 2022, convention digitale di tre giorni organizzata dal Sole 24 Ore sul tema della sostenibilità, dell’innovazione e della resilienza.

Il manager, nel suo intervento, ha voluto ricordare come gli ultimi anni siano stati decisamente complessi per l’automotive in generale e per Renault. Il riferimento è al cambiamento epocale dettato da transizione energetica e digitalizzazione, oltre a “un paio di cigni neri” (citando testuali parole) come il Covid e la carenza dei semiconduttori.

C’è fiducia nel futuro

Però, De Meo ha voluto sottolineare come le crisi, a volte, possano trasformarsi in opportunità: “Il dover uscire dalla Russia, che per noi valeva il 20% dei volumi, ad esempio, ci ha permesso di ricentrarci su altri mercati e altri segmenti e già ora le cose stanno andando piuttosto bene. Certo, la possibile recessione attesa per i prossimi mesi rappresenta un’ulteriore sfida, ma abbiamo dimostrato di poter navigare in acque tempestose”.

Luca De Meo durante il suo intervento al convegno

“Come tutti coloro che hanno avuto un raffreddore molto forte – ha continuato De Meo – in questo momento in Renault c’è un coraggio e una vitalità che io ho visto raramente in trent’anni di carriera. E poi, da appassionato di Formula 1, credo che se non riusciremo a seguire un Piano A, ripiegheremo su un Piano B o un Piano C. Dobbiamo essere capaci di leggere le situazioni a più livelli e di adattarci a quello che si parerà di fronte”.

Un'analisi complessiva della transizione

Per quanto riguarda la transizione ecologica, De Meo ha confermato di non amare le posizioni nette ma di preferire delle soluzioni in grado di tenere conto dei diversi aspetti che compongono un determinato scenario. Così, De Meo, è tornato sulla decisione dell’Europa di dire stop alla vendita di tutte le vetture dotate di motore termico nel 2035: “Non mi piace la gente che vede il mondo in bianco e nero. C’è tutta una gamma di colori e sfumature. Sui target dell’Unione Europea ci siamo battuti per spostare l’orizzonte temporale un pochino avanti, ma il discorso è più sofisticato”.

Renault Megane E-Tech Electric (2021)

“Un modo giusto di affrontare la lotta alle emissioni dovrebbe tenere conto dell’impatto delle varie tecnologie nel loro complesso e non solo di quanto inquina un veicolo per muoversi dal serbatoio alla ruota. La lotta al cambiamento climatico non si discute, ma guardando all’intera catena del valore si vede ancora spazio per altre tecnologie. Il nemico non è una tecnologia piuttosto che un’altra, il nemico è la CO2 e il resto delle emissioni inquinanti. Le autorità devono porre il risultato da raggiungere ma si deve poi lasciare spazio agli ingegneri affinché trovino il modo di arrivarci”.

Detto questo, De Meo ha sottolineato la ferrea volontà di rispettare le regole e, anzi, di anticiparle, arrivando possibilmente a vendere solo auto elettriche già nel 2030 con il marchio Renault. “Però – ha chiuso – dobbiamo lasciarci delle altre opzioni aperte perché alla fine chi ha ragione sono solo i clienti e il mercato. Dobbiamo avere quel famoso Piano B”.

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