"Gentile direttore, la tragica scomparsa di Davide Rebellin impone per l’ennesima volta il tema della sicurezza stradale". Inizia così la lettera indirizzata dal Ministro Matteo Salvini alla Gazzetta dello Sport, nella quale il titolare del Ministero dei Trasporti parla di Codice della Strada e dei cambiamenti che potrebbero arrivare nei prossimi mesi.

Cambiamenti per "alimentare la cultura della sicurezza" che andranno in 2 direzioni: da una parte la tutela dei ciclisti, dall'altra un'azione di sensibilizzazione nelle scuole e maggiori controlli sulle strade.

Controllo delle infrastrutture

Come Mit, oltre a valutare una eventuale riforma del codice della strada su cui stanno ragionando i tecnici (l’obiettivo è tutelare gli utenti più a rischio, proprio come i ciclisti), è già partita una campagna di sensibilizzazione sui social che sarà intensificata nel periodo natalizio. È un’iniziativa che ho ereditato: ne faremo altre.

Una riforma del Codice della Strada che, stando a quanto dichiarato dal Ministro, si concentrerà sugli utenti più deboli come i ciclisti.

È fondamentale una ricognizione sulla qualità delle infrastrutture, a partire dalle strade, perché anche la buca più banale può rivelarsi una trappola mortale soprattutto per chi si muove su due ruote. Il mio obiettivo è liberare energie e risorse, per evitare che gli interventi (perfino quelli più semplici) siano soffocati dalla burocrazia. Più buonsenso, meno lentezze. Il richiamo alla ragionevolezza vale per tutti, anche per evitare l’eccessiva avventatezza nella realizzazione di piste ciclabili inadeguate, che sono tutto tranne che sicure: ci sono casi di percorsi ricavati solo con qualche pennellata sull’asfalto, in mezzo a strade trafficate, per poter dire “c’è la corsia dedicata alle bici” senza che ci sia reale tutela per le due ruote.

Nella lettera il Ministro Salvini cita il problema delle piste ciclabili, richiamando anche quanto fatto da numerose amministrazioni comunali durante la pandemia, con nuovi tratti riservati alle bici spesso ricavati a bordo strada senza cordoli o protezioni per i ciclisti. Un monitoraggio delle infrastrutture accompagnato da educazione stradale da effettuare nelle scuole

Stiamo approfondendo il tema-patenti, per verificare il funzionamento del sistema dei punti che - soprattutto all’inizio - erano stati uno strumento efficace anche in ottica di prevenzione. Banalmente, i cittadini si sentivano più controllati e quindi erano più ligi alle regole. Con il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ho avviato una serie di riflessioni per coinvolgere gli studenti in modo nuovo, funzionale, diretto. L’obiettivo è portare nelle classi il tema della sicurezza stradale, rendendolo argomento rilevante nella quotidianità. Pensiamo ai monopattini, che sono gettonati soprattutto tra i più giovani: è giusto richiamare al rispetto di alcune regole per evitare il far west e aumentare il senso di responsabilità.

 

Patente e controlli

Quello della bici e della sicurezza per chi viaggia in città su due ruote è solo uno dei temi affrontati da Salvini nella sua lettera. Come detto infatti il Ministro parla anche di patente a punti e controlli sulle strade

Con il ministro dell’Interno Piantedosi vogliamo intensificare i controlli stradali, con particolare attenzione per l’uso improprio del cellulare. Un messaggio, una telefonata, un’occhiata ai social: basta poco per rovinare delle vite.
Il tutto senza dimenticare il contrasto ad abuso di alcol e consumo di droga: sono obiettivi di interesse generale e fondamentali affinché le nostre strade siano più sicure. Altro tema: chi ha subìto il ritiro della patente, può ottenerla solo se c’è la ragionevole certezza non ricada negli stessi errori. 

Tutti elementi già presenti nel Codice della Strada, che Salvini vuole riportare al centro dell'attenzione con maggiori controlli sulle strade. E con un ripensamento per quanto riguarda la possibilità di ottenere nuovamente la patente dopo sospensione o ritiro.