A livello mondiale gli incidenti stradali rappresentato la prima causa di decesso dei giovani tra i 15-24 anni. Questo è quanto emerge dal report annuale di Dekra, la società tedesca fondata nel 1925 che si occupa di testing, ispezione e certificazione nel settore dei trasporti.
Presentato a Roma, il “Rapporto sulla Sicurezza stradale 2022" punta la lente di ingrandimento soprattutto sulle fasce patentate più giovani di tutto il mondo, cioè quelle comprese tra i 15 e i 24 anni e ad alto rischio di distrazioni durante la guida. Ma perché tutto questo?
Giovani inesperti e distratti
Che gli incidenti dell'ultimo periodo, per fortuna non solo mortali, abbiano quasi sempre come protagonista almeno un giovane non è una novità. Basta infatti leggere i giornali per capire come la situazione sia più grave di quanto si possa pensare.
Secondo Dekra, le cause di tutto questo possono essere trovate innanzitutto nell'utilizzo dello smartphone. Smartphone che, per i più giovani, ha soppiantato l'auto come status symbol.
Se infatti nel passato per i più giovani il possesso di un'auto rappresentava un vero e proprio traguardo, oggi il guidare è diventata - per una grande fetta degli appartenenti a questa fascia - una semplice azione di secondo piano, complici le nuove modalità di spostamento come i mezzi alternativi (bici, monopattini e simili) o il car sharing, ma anche il considerevole aumento del traffico e l'aumento del costo delle auto stesse, ostacolo spesso insormontabile per il pubblico più giovane. Anche sul mercato dell'usato.

Fiat Panda

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Ci sono però anche altri due aspetti - conseguenti - che non devono essere per nulla trascurati. Il primo sono gli orari di utilizzo dell'auto da parte degli appartenenti a questa fascia d'età, che solitamente si trovano a guidare di notte soprattutto durante il venerdì e il sabato sera, magari di ritorno da qualche locale o serata, il secondo è l'abuso di alcool o droghe. Si tratta di due aspetti direttamente conseguenti che spesso concordano a creare situazioni di grave pericolo, complice anche la normale stanchezza.
L'abuso di droghe si verifica in maniera sensibilmente inferiore rispetto "al bere", spesso in maniera esagerata da parte di chi apparitene a questa fascia d'età, che quindi ne abusa e si sente sicuro e in grado di poter guidare anche dopo qualche bicchiere di troppo. Un tema questo sottolineato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini in occasione della conferenza stampa di presentazione del Rapporto Dekra, durante la quale ha annunciato la creazione di un tavolo per l'aggiornamento del Codice della Strada.
Una situazione a cui da anni si cerca una soluzione, con campagne dedicate, divieto di vendita in alcune situazioni e l'introduzione sul mercato di bevande senza alcuna percentuale di alcol all'interno, ma con scarsi risultati. Chi guida, spesso, non ha la consapevolezza di avere sulle proprie spalle la responsabilità delle altre persone in auto con lui o lei.
I dati in breve
Nel 2019 circa 175.000 persone nel mondo nella fascia di età 15-24 anni hanno perso la vita in incidenti stradali, vale a dire circa il 15% del totale dei decessi avvenuti sulla strada. L’80% degli utenti coinvolti sono stati di sesso maschile.
Parlando esclusivamente dell'Italia nello stesso anno su 3.173 vittime della strada totali, quasi il 13% sono stati giovani con età compresa tra i 15 e i 24 anni, un valore ancora preoccupante ma in calo rispetto alla tendenza globale e nel periodo 2010-2019 (-23%), probabilmente grazie a un'aumento generale della sicurezza delle auto e all'introduzione dei moderni sistemi di assistenza alla guida.
Numeri simili sono arrivati anche da Paesi limitrofi, come la Francia e la Spagna, che rispettivamente nello stesso periodo 2010-2019 hanno registrato una diminuzione degli incidenti rispettivamente del -19% e del -29%.
A pesare sulla media globale sono invece stati gli Stati Uniti, che negli ultimi (quasi) 10 anni hanno registrato un aumento +9% sull'andamento del numero delle vittime della strada.