Sono ore importanti per il futuro dell’auto in Europa. Ad abbozzare il domani del settore sono Italia e Germania, con una serie di bilaterali in scena ai ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) e delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), guidati rispettivamente da Matteo Salvini e Adolfo Urso.

Il primo incontra il collega tedesco Volker Wissing per discutere di transizione verde e digitale nel settore, mentre il secondo ha un faccia a faccia con lo stesso Wissing e con Robert Habeck, responsabile dell’Economia della Germania. Al centro del tavolo, gli aiuti all’industria Ue delle quattro ruote per rispondere alle politiche statunitensi e cinesi.

“Basta ideologia”

“L'incontro è stato molto utile per rafforzare l’intesa Roma-Berlino a difesa di imprese e lavoro, con particolare riferimento alle conseguenze dello stop alla produzione dei motori benzina e diesel dal 2035”, è il resoconto sul vertice al Mit riportato dalle agenzie di stampa.

Secondo i due ministri, Italia e Germania devono lavorare di squadra per evitare che un approccio “eccessivamente rigido” di Bruxelles “metta in ginocchio filiere fondamentali per l’economia europea, come l’automotive”.

Foto - L'auto europea nei bilaterali Italia-Germania

Il tavolo al Mit

Parole che fanno seguito alle dichiarazioni dei giorni scorsi, che aveva definito il bando ai veicoli endotermici come “un suicidio che avvantaggia l’industria cinese a danno di quella europea”. “Non mi stupirei – aveva poi continuato – se dopo il Qatargate venisse fuori anche un Chinagate”.

“Piena intesa anche per un secco ‘no’ a nuove eco-tasse a carico di famiglie e imprese ed asse comune rispetto ai divieti austriaci al Brennero, che Italia e Germania intendono portare all’attenzione del prossimo Consiglio Trasporti Ue – aggiungono le agenzie –. Al termine del bilaterale, i due ministri hanno incontrato oltre 50 imprese e associazioni di categoria leader nel trasporto e nella logistica”.

Stando alle informazioni riferite a Motor1.com da fonti presenti al secondo incontro, Salvini avrebbe ribadito il suo “no” al “tutto elettrico”: nella visione del Mit, alla transizione si dice “sì” solo se questa può essere basata anche sull’uso di biocarburanti, e-fuels e idrogeno.

Per il settore auto c’erano: A2A Filippo Bonaccorsi - direttore Public Affairs; Anfia Fabrizia Vigo - responsabile Relazioni istituzionali; Anita Thomas Baumgartner - presidente; Bmw Italia Massimiliano De Silvestre - amministratore delegato; Dr Automobiles Massimo Di Tore - Dg Comunicazione & Marketing; Edison Simone Nisi - direttore Affari istituzionali; Enel X Elisabetta Ripa - amministratore delegato; Eni Sustainable Mobility Giuseppe Ricci; Lamborghini Ranieri Niccoli - direttore Industriale; Leonardo Lucio Valerio Cioffi - direttore generale; Marelli Europe Giorgio Rossi - presidente divisione Powertrain; Mercedes-Benz Italia Radek Jelinek - amministratore delegato; Neos Carlo Stradiotti - amministratore delegato; Porsche Italia Pietro Innocenti - amministratore delegato; Punch Torino Pierpaolo Antonioli - amministratore delegato; Renault Italia Raffaele Fusilli - amministratore delegato; Stellantis Guido Zincone - Public Affairs manager; Toyota Motor Italia Luigi Ksawery Lucà - amministratore delegato; Unatras Amedeo Genedani - presidente; Unrae Michele Crisci - presidente; Volkswagen Italia Marcus Osegowitsch - amministratore delegato; Alis Marcello Di Caterina – vicepresidente.

Il pressing di Urso

Anche al Mimit si discute di transizione dell’auto. L’obiettivo è “permettere all’Ue di restare attore principale sui mercati internazionali”, come riporta la nota di palazzo Piacentini. E una delle mosse più importanti saranno gli investimenti in semiconduttori, protagonisti anche dello European Chips Act, vicino all’approvazione finale.

“In vista dell’importante appuntamento del Consiglio Straordinario Ue della prossima settimana – scrive ancora il dicastero –, Urso ha illustrato al collega tedesco (Wissing, ndr) i contenuti del documento che racchiude i punti salienti della posizione italiana sul tema del rilancio della politica industriale europea: una politica che deve essere solidale e assertiva”.

Foto - L'auto europea nei bilaterali Italia-Germania

Il ministro Adolfo Urso

Non filtrano invece dettagli sul confronto con Habeck, ma un precedente comunicato del Mimit fa sapere che Urso avrebbe illustrato la posizione dell’Italia sulla risposta al protezionismo americano dell’Inflation Reduction Act (IRA), la legge americana che premia l’auto elettrica “made in USA” con incentivi all’acquisto e alla produzione.

Ora il ministro ha in programma di parlarne anche gli omologhi di Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia. In più, il 6 febbraio ci sarà un Consiglio Competitività in Svezia: occasione per trovare nuovi alleati in Portogallo e Slovacchia, oltre che nel commissario Ue all’Industria, Thierry Breton.

“Il ‘pressing’ del ministro Urso – chiude la nota – proseguirà nei giorni successivi con ulteriori incontri con gli altri partner europei al fine di presentare il ‘non paper’ italiano predisposto in vista del Consiglio Ue, anche per promuovere alcuni punti essenziali della risposta comune agli strumenti messi in campo dagli USA nelle sfide ‘green’ e ‘digitale’ del futuro”.