L'epoca d'oro della carrozzeria, soprattutto italiana, ha avuto molti protagonisti, ma pochi di questi sono riusciti a superare i grandi cambiamenti dell'industria e le trasformazioni del mondo dell'auto riuscendo a non venire fagocitati e poi dimenticati dai grandi gruppi.

Tra le firme ancora attive e in prima linea nel mondo della mobilità di oggi c'è Italdesign, che a 55 anni dalla fondazione, pur legata al Gruppo Volkswagen e senza più la guida e la firma autorevole del fondatore, Giorgetto Giugiaro, ne ha mantenuto la filosofia conservandosi solida, autonoma e proiettata sul futuro. E il segreto di questo è nascosto nel suo passato.

L'intuizione oltre il talento

La caratteristica di base che distingue da sempre l'operato della Italdesign da quello delle altre grandi firme del design è l'approccio: la società viene fondata nel 1968 come Società Italiana Realizzazione Prototipi dal trentenne Giorgetto Giugiaro, che ha ormai una certa fama tra gli stilisti dell'auto grazie ai suoi anni in Bertone, e Aldo Mantovani, e si configura da subito come un fornitore di servizi più che come un costruttore.

Questa impostazione, oggi più che mai moderna, farà sì che negli anni l'azienda riesca a superare momenti critici che mettono in seria difficoltà anche i grandi nomi della carrozzeria tradizionale, trovano via via ad avere sempre meno commesse per i loro stabilimenti, superati dalla produzione flessibile dei grandi costruttori.

Alfa Romeo Alfasud 1971

Alfa Romeo Alfasud 1971

Volkswagen Passat 1973

Volkswagen Passat 1973

Volkswagen Golf 1974

Volkswagen Golf 1974

Tornando ai primi anni, la S.I.R.P., presto ribattezzata Italdesign, diventa consulente di riguardo per diversi produttori: nell'anno della fondazione partecipa all'importante progetto dell'Alfasud, dopodiché accompagna l'ingresso nell'era moderna del colosso come Volkswagen, che le affida i progetti dei modelli Passat, Golf e Polo destinati a diventare i capisaldi della sua gamma.

Fiat Uno 1983

Fiat Uno 1983

Fiat Panda 1980

Fiat Panda 1980

Fiat Grande Punto 2005

Fiat Grande Punto 2005

Il successo e l'extrasettore

Ai grandi marchi italiani ed europei seguono presto le realtà emergenti dell'estremo Oriente: dapprima i giapponesi, come Mitsubishi e Toyota, poi la coreana Hyundai, per la quale Giugiaro disegna la prima auto, battezzata Pony.

Il lavoro del centro, che ha sede a Moncalieri, nella periferia sud di Torino, contempla sempre un servizi odi industrial design avanzato, cosa che lo porta a dotarsi tra i primi di strumenti moderni per la modellazione computerizzata e la simulazione tridimensionale.

Nei primi Anni '80 con la popolarità alle stelle anche grazie a progetti popolari e di successo come le Fiat Panda e Uno (a cui seguiranno tre generazioni di Punto sempre firmate da Giugiaro), Italdesign è anche la prima a far nascere nuove divisioni operanti in ambiti esterni all'automotive, come Giugiaro Design, attiva nel campo del design industriale e dei trasporti gestita dal figlio di Giorgetto, Fabrizio. Molto più tardi, nel 2003, nasce Giugiaro Architettura, che spazia dalle opere urbanistiche agli yacht.

Alfa Romeo Brera 2006

Alfa Romeo Brera 2006

Maserati 3200 GT 1998

Maserati 3200 GT 1998

Daewoo Matiz 1998

Daewoo Matiz 1998

L'ingresso in Volkswagen e la visione del futuro

Malgrado questa attenta visione del mondo garantisca all'azienda di mantenere una posizione di rilevo nel panorama dell'automotive e la metta la riparo dalla crisi dei marchi dello stile, che conta tra le sue vittime proprio Bertone, nei primi Anni 2000 Giugiaro matura la decisione di trasformare la collaborazione con Volkswagen in una graduale cessione.

Il passaggio avviene tra il 2010 e il 2015, quando la famiglia Giugiaro cede definitivamente tutte le quote azionarie della società, che passa sotto il controllo di Lamborghini, a sua volta "governata" da Audi e dunque dal Gruppo Volkswagen.

Italdesign Climb-E - Uso quotidiano

Italdesign Climb-E

Nel 2018, in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione, l'azienda vara il piano strategico NEXT 50, con cui amplia la sua visione dall'automobile alla mobilità in senso allargato, con l'intenzione di diventare incubatrice di idee più che di prodotti. Alla fine del 2022 apre una sede a Shanghai potenziando la sua presenza in una realtà industriale in grande crescita come quella cinese, guardando anche agli Stati Uniti.

Il passaggio successivo è l'ingresso nel mondo della mobilità sostenibile con progetti come Climb-E, presentato al CES di Las Vegas del 20223, che è un modello di trasporto integrato nell'architettura proiettato sulla visione della città del futuro.

Fotogallery: Le più famose auto firmate Italdesign