Negli ultimi anni abbiamo assistito a un bel po' di "revival" da parte di costruttori, che hanno per così dire riportato in vita modelli storici ripensandoli e ridisegnandoli in chiave moderna. La Fiat 600, i Volkswagen New Beetle e Maggiolino, la MINI del 2001 e successive sono però , appunto auto nuove con design di ispirazione classica.
Rovistando negli archivi della produzione britannica si trova però anche un autentico esempio di vero "remake", cioè di un modello riproposto a distanza di anni con qualche aggiornamento ma fedele all'originale. Si tratta della MG RV8, tentativo datato 1993 di dare una seconda vita alla sempre apprezzatissima MGB Roadster, nata ben 26 anni prima e uscita di scena dal 1980. Si tratta della spider MG più potente prima della nuovissima elettrica Cyberster.
Dodici anni dopo
Nel 1992, il marchio MG attraversa una delle sue fasi difficili: appena passata sotto il Gruppo Rover, ha in cantiere diversi nuovi modelli, tra cui la roadster MGF a motore centrale che deve riportare il marchio nel settore, molto caro ai costruttori inglesi, delle sportive aperte a due posti, ma che non sarà pronta prima di due anni
Per colmare il vuoto, la Casa decide di ripescare uno dei suoi classici mai dimenticati, la MGB Roadster. Questa, sostituta della MGA, è stata prodotta dal 1962 al 1980 e accompagnata dalla versione coupé GT, disegnata da Bertone e dotata di un comodo portellone, e dalla MGC, spinta da un motore sei cilindri di tre litri ereditato dalla Austin Healey 3000.
MG RV8 1993
A fornire lo spunto, oltre alla voglia di riaccendere l'interesse verso il marchio in una fase non troppo felice, sono le molte richieste che arrivano dal mercato delle auto storiche. Vista la penuria di lamierati di ricambio, si richiede a gran voce alla Casa di rimettere in produzione la carrozzeria della MGB a beneficio dei restauratori.
Da qui, l'idea di offrire una versione ammodernata e rivisitata della classica roadster che ne conservi il fascino ma non troppo uguale, per non sottrarre valore agli esemplari originali, e aggiornata quanto basta per soddisfare le norme di circolazione nel frattempo evolute.
MG RV8 retro
Più sicura ma sempre classica
Presentata nel tardo 1992, la MG RV8 riprende molti elementi di carrozzeria originale, come i pannelli di portiere, cofano e bagagliaio, le sospensioni posteriori a balestre leggermente rivisitate e anche l'impianto misto con freni anteriori a disco e posteriori a tamburo, benché aggiornati e potenziati. L'aspetto classico è rafforzato dall'allestimento interno, che prevede inserti in legno.
MG RV8 interni
Le novità riguardano la scocca, rinforzata pur senza stravolgere il design, e la meccanica: sotto il cofano c'è l'ultima evoluzione del V8 Rover di origine GM che la MGB aveva ricevuto nel 1973 anche se sulla sola versione GT. La cilindrata è aumentata da 3,5 a 3,9 litri, l'alimentazione è passata dai carburatori all'iniezione e la potenza è cresciuta da 138 a ben 193 CV, abbastanza da spingere la RV8 a 230 km/h con 0-100 in 5,9 secondi.
MG RV8, il motore V8 a iniezione
Per fare meglio in una MG scoperta occorre attendere la Cyberster, la spider elettrica che arriverà nell'estate 2024 e che nella versione bimotore vanta 544 CV e uno scatto da 0 a 100 km/h in appena 3,2 secondi.
MG Cyberster
Le superiori prestazioni del motore della MG RV8 mettono però in luce il telaio e i freni non del tutto adeguati, dandole una reputazione di vettura da guidare con attenzione. Questo non impedisce alla Casa di produrre poco meno di 2.0000 unità in un paio d'anni, oltre tre quarti delle quali finiscono in Giappone, anche se diverse vengono poi riportate in Gran Bretagna. La produzione cessa nel 1995 quando esordisce finalmente la MGF.
MG RV8 1993
Complice la rarità, la MG RV8 mantiene quotazioni piuttosto alte: un esemplare in buono stato è valutato in media oltre 15.000 euro, praticamente quanto una roadster 1.8 originale degli Anni '60, mentre le GT Coupé V8 sono stimate a circa il doppio.