La Mazda MX-5 è una delle regine del trasformismo del mondo auto. Tra edizioni speciali, tuning, elaborazioni più o meno spinte e via discorrendo la cabrio giapponese ha vestito innumerevoli panni. Alcuni più riusciti di altri. Mai però - a meno che la memoria non ci inganni - l'abbiamo vista sfoggiare il logo Lancia. Almeno fino a oggi.
Al SEMA di Las Vegas (praticamente il paradiso dei preparatori) i nostri colleghi di Motor1 USA infatti si sono imbattuti in una strana MX-5. Strana non tanto per le forme, ma per la presenza dello scudetto Lancia qua e là sulla carrozzeria. Nasce (o meglio, rinasce) così la Lancia Scorpion, nome scelto dalla Casa per la Beta commercializzata negli Stati Uniti. Un'elaborazione che non potevamo non farvi conoscere.
Ritorno al futuro
Prima particolarità: questa Mazda MX-5 RF è regolarmente registrata come Lancia Scorpion del 1978 presso la motorizzazione della Florida. Curioso perché della sportiva italiana non ha nulla. Nemmeno mezzo bullone. Ma come si dice, basta crederci abbastanza.
L'eccentrica sportiva è firmata dalla McHugh's Automotive Group, un'officina auto con sede in Florida. I colleghi di Motor1 USA hanno avuto l'occasione di parlare con il proprietario, Jim McHugh, il quale ha spiegato loro come nel progetto ci sia effettivamente traccia del DNA Lancia. È stata infatti costruita per un appassionato del brand italiano desideroso di portarsi a casa il restomod di una Beta (o meglio Scorpion). Peccato che trovarne una in buone condizioni fosse impossibile. Da lì l'idea: sventrare una Mazda MX-5 ND e impiantarle pezzi di altre auto. Quali?
Taglia e cuci
Sembra quasi una versione automotive di "trova l'intruso". Iniziamo: il posteriore proviene da una Lotus Elise, lo scarico da una Honda Civic Type R, le luci anteriori sono quelle di una Porsche Macan, il cofano è preso da una Pontiac GTO mentre i gruppi ottici posteriori circolari - omaggio alla Lancia 037 - sono di una moto. Perché il richiamo alla 037? Perché il proprietario avrebbe voluto utilizzare il telaio della regina dei rally per far nascere il proprio restomod. In totale gli uomini della McHugh hanno impiegato circa 3.100 ore per completare il lavoro.
Una sorta di mostro di Frankenstein su ruote. Anche se la parola "mostro" per questa creazione risulta troppo severa. Di certo c'è che della classica eleganza Lancia non c'è traccia. Ma abbiamo visto ben di peggio.

Il motore? Quello è rimasto dov'era. Sotto il cofano infatti si trova ancora il 2.0 benzina da 184 CV. Non bisogna quindi lasciarsi ingannare dalla cover, riconducibile a un qualche V8 tipicamente statunitense. Almeno in questo caso però la tradizione è salva: la trazione infatti rimane posteriore. Come sulla Beta originale.
Naturalmente anche gli interni di questa Lancia tutta speciale sono stati modificati: via il monitor centrale, pulsante di avviamento sistemato tra i sedili, orologio analogico incastonato nella plancia, volante tutto nuovo e molto altro ancora.
Ora, voi che ne dite di questa elaborazione spintissima?