Raramente un “semplice” cambio è così importante - chiacchierato se volete - per una nuova automobile. Ancor di più considerando che il cambio in questione è automatico e quindi non certo il tipo di trasmissione più diffuso in Italia. Ma stiamo parlando della smart, la citycar che ha rivoluzionato le abitudini di chi l’ha comprata per le dimensioni ultra-compatte, ma anche un po’ per aver fatto conoscere a molti la comodità di guidare senza il pedale della frizione. La nuova smart, invece, ha spiazzato molti dei suoi fan per aver debuttato con il cambio manuale (per la prima volta nella sua storia), prevedendo l’introduzione di un nuovo cambio automatico a doppia frizione in un secondo momento. Bene, quel momento è arrivato e ho potuto guidarla prima di tutti a Stoccarda, la città della Mercedes. Sono anche riuscito a fare un video per raccontarvi le prime impressioni di questo cambio, che sulla carta dovrebbe far dimenticare la lentezza del vecchio robotizzato. Un’ultima curiosità, prima di raccontarvi come va: il nuovo dual clutch si chiama "twinamic", ma nel listino smart le versioni con questo cambio si chiamano "automatic".


È un trascinatore


Una delle prime situazioni di guida che ero curioso di provare, fondamentale per un’auto pensata per essere usata in città, è il parcheggio. Come vedete nelle immagini, ora lo spunto a bassa velocità è molto più gestibile, non c’è più il problema di dosare l’acceleratore nel momento in cui la frizione (ora "le" frizioni) “attacca” e l’auto si muove. Questo perché togliendo il piede dal freno si ha la stessa fase di trascinamento dei cambi automatici con convertitore di coppia.


Tutto deve filare liscio come l’olio


Nel traffico, quando capita di doversi muovere in coda, nei cambi dual clutch la cosiddetta fase d’incrocio delle due frizioni è una condizione di funzionamento importante da mettere a punto per i progettisti. Come accenno nel video, si può privilegiare il comfort prevedendo periodi di slittamento relativamente elevati, oppure scegliere un attacco delle frizioni un po’ più brusco, che aiuta però a far durare più a lungo le superfici di attrito delle frizioni stesse, per allungare gli intervalli di manutenzione. Questo in linea di principio. Sulla nuova smart comunque la marcia a passo d’uomo è comoda; per quel che riguarda l’affidabilità gli ingegneri hanno curato particolarmente la lubrificazione, dato che il cambio ha una disposizione particolare, con il carter dove si accumula l’olio non nella posizione più bassa, da gestire per quel che riguarda la circolazione del liquido.


Turbo sì, contagiri e paddle no


In questo test drive in anteprima ho provato per la prima volta sulla nuova smart non solo il cambio, ma anche il motore 3 cilindri turbo da 90 CV. Direi che è la scelta giusta, considerando che l’aspirato non consuma poi tanto di meno (in città con entrambi nelle prove precedenti sono stato su medie di 8-9 litri/100 km) e che il maggiore spunto nel traffico rende la guida più rilassata. Anche con il contagiri separato dalla strumentazione si è trattato di un primo appuntamento, ma direi che è un optional di cui si può fare a meno, come i paddle al volante con cui cambiare marcia, considerando che fanno parte di un pacchetto di accessori da circa 600 euro e che di serie la leva centrale ha già la selezione manuale dei rapporti.


Automatica per (almeno) 14.000 euro


Potete già ordinare in concessionaria la nuova smart fortwo automatic, le consegne iniziano a marzo. I prezzi partono da poco meno di 13.800 euro per il motore da 71 CV in allestimento youngster, fino ad arrivare ai circa 16.000 euro della versione 70 prime automatic. La commercializzazione del motore turbo da 90 CV di questa prova, sempre con cambio doppia-frizione, è prevista invece per la seconda metà del 2015.

Fotogallery: Nuova smart fortwo, la 2 posti da città è tornata