Più che in una macchina, sembra di essere in un time lapse, in un acceleratore della realtà. Il mondo attorno alla Bugatti Chiron scorre a velocità da Codice Penale nel giro di pochissimi secondi, senza nemmeno bisogno di buttare giù il gas in malo modo; se invece lo fate, in 7,4 secondi siete già a 200 km/h, con partenza da fermo. Scusate l'introduzione un po' "anomala", ma di normale non c'è nulla, quando ci sono in ballo 8 litri di cilindrata divisi fra 16 cilindri a W, 1.500 CV, quattro turbine…
Com'è
Folle. Adorabilmente, irresistibilmente folle, come un oggetto da 2.928.000 euro dev'essere. Il che non significa sgraziato, sia chiaro, perché la Chiron è un'auto elegante. Solo, tener testa a 1.500 CV, 1.600 Nm di coppia e alla spaventosa forza dell'aria quando si viaggia a 420 km/h richiede che ogni componente sia accuratamente progettato e questo, è innegabile, si nota. Per esempio nello splitter anteriore, nelle prese d'aria nascoste tra gli otto elementi a led che costituiscono i fari anteriori; ancora, si percepisce l'enorme lavoro degli ingegneri guardando l'estrattore posteriore e, in misura persino maggiore, le enormi prese d'aria laterali, nella zona del montante centrale, sfruttate poi come elemento di design per andare a creare una sorta di "C" alta come tutta la macchina. Certo, l'elemento di spicco resta lei, l'enorme ala posteriore adattiva, che non serve solo per aumentare il carico e dunque il grip, ma assolve anche la funzione di freno aerodinamico, sollevandosi come i flap di un aereo in fase di atterraggio (anche le velocità non sono tanto differenti, visto che la punta dichiarata della Chiron, come detto, è di 420 km/h). Detto ciò, non è che in Bugatti abbiano risparmiato sull'impianto frenante, visto che è un AP Racing derivato dalla F1, con pinze a 8 pistoncini davanti e a sei dietro, oltre a materiali carboceramici.
Come va
Prima di raccontarvi come va, un particolare che rivela molto della filosofia che ha ispirato la Chiron: il tachimetro è volutamente analogico e non digitale. Perché? Per due motivi: il primo è che l'eleganza delle lancette e del quadrante in stile orologio di lusso è imbattibile. Il secondo è che un domani, quando a Pebble Beach un bambino appiccicherà il naso al vetro per sbirciare nella macchina, vedrà il fondo scala a 480 km/h (o 300 mp/h). Detto questo, della sensazione di "curvatura spazio-temporale" vi ho già riferito. Ma la Chiron è molto di più: è capacità di esaltare ogni sinapsi del cervello e di viaggiare a velocità insensate con una compostezza disarmante. Le autostrade portoghesi sulle quali si è svolta la prova probabilmente non hanno mai visto niente di simile: due volte la potenza di una Ferrari 488 GTB, racchiusa sotto lo stesso cofano, impegnata a muovere un auto che sembra atterrata da un altro pianeta. Un pianeta nel quale si toccano i 300 km/h in scioltezza, dopo aver superato una vecchia Mercedes C200 CDI di un tassista sotto shock e poco prima di raggiungere una Seat Ibiza di una ragazza che nemmeno si rende conto che dietro di lei si sta scatenando l'inferno. E le curve? Quelle, sono onesto, le ho affrontate con estremo rispetto. Sappiate però che la Chiron sarebbe perfetta persino per andare in ufficio passando per la città, tanto è silenziosa e vellutata quando (ma sarebbe meglio scrivere "se") la si guida a velocità di Codice.
Curiosità
In Bugatti, su una cosa non hanno dubbi: l'anno prossimo, la Chiron batterà il record di velocità per un'auto stradale. Su una cosa però c'è un po' di incertezza: di quanto? Quale velocità toccherà questo "mostro meccanico"? Una domanda a cui nemmeno Martin Grabowski - capo dello sviluppo - sa rispondere. Di sicuro, potrebbe essere uno delle ultime prove di forza di questo genere per un'auto a motore endotermico…
Curiosità/2
Le prestazioni sono da aereo, ma la Chiron, lo avete ormai capito, non vuole apparire estrema come un'auto da corsa. Ecco quello che mi ha detto Achim Anscheidt, il capo del design: "Quando si sale su una McLaren P1, tutto quello che si vede è fibra di carbonio. Noi volevamo invece un abitacolo lussuoso, da granturismo".
Curiosità/3
Sono sicuro che mi perdonerete l'insistenza sulle curiosità, ma leggete qual è il tempo che impiega il cliente medio (fra quelli che, da soli, hanno un reddito pari al PIL di uno Stato) per decidere se acquistare o meno un'auto di questo genere: dai 10 ai 15 secondi. Per questo motivo, in Bugatti hanno prestato la massima attenzione a dettagli come la pelle della corona del volante, la lavorazione delle cuciture dei pellami, i più pregiati, e la trasformazione delle leve e dei pulsanti in oggetti di gioielleria.
Quanto costa
Il prezzo indicato sopra - 2.928.000 euro - è destinato a salire. Il motivo? Metà delle 500 Chiron programmate sono già state vendute e il n°1 del brand francese (di proprietà del Gruppo Volkswagen) Wolfgang Durheimer ha ammesso candidamente che quanto più ci si avvicinerà alla fine della produzione, tanto più la cifra richiesta salirà. Morale: affrettatevi. E non rinunciate per favore al bicolore (180.000 euro) né al pacchetto carbonio per l'abitacolo, altri 50.000… Il consumo? Divertente: alla velocità massima si volatilizzano circa 180 litri di benzina ogni 100 km; poco più di 500 metri con un litro.
La scheda
Motore: 8.0 W16, 4 turbo, 64 valvole
Potenza: 1.500 CV
Coppia: 1.600 Nm
Velocità: 420 km/h
0-100 km/h: meno di 2,5 secondi
0-200 km/h: 6,5 secondi
0-300 km/h: 13,5 secondi
Consumo massimo: circa 180 l/100 km
Bugatti Chiron Bleu Royal | Salone di Ginevra 2017
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