Quante auto, al giorno d'oggi, sono in grado di incarnare perfettamente la filosofia di un marchio, divenendo, per certi versi, praticamente un'ambasciatrice, un simbolo. Se dovessimo parlare della Ford dei tempi moderni, non potremmo sottrarci dal raccontare la Focus, ed è proprio ciò che abbiamo voluto fare. Giunta alla sua quarta generazione spegne le sue prime venti candeline, con un obiettivo rimasto immutato nel tempo: familiare certo, accogliente ovviamente, ma con quella sana dose di agressività e piacere di guida che ne delinea l'animo.
L'uomo al centro
Era il lontano 1998 e la primissima generazione della Ford Focus aveva conquistato il mondo delle quattro ruote grazie anche alle sospensioni multi-link ed il New Edge Design. Oggi invece, si fa a meno di parlare di soluzioni e concetti stilistici se non per un elemento: l'uomo. L'idea di porre l'essere umano ancor prima del guidatore al centro, in quello che diviene uno spazio vivibile, non solo una macchina. Per questo, nella quarta generazione della Focus si parla di Human Centric Design. Tradotto? Creare una vettura tenendo conto delle richieste di chi è cliente.
Accogliente ma con stile
Ed allora, osservandola, non si può fare a meno di sottolineare questo cambio stilistico, così atletico e definito con superfici e proporzioni che tendono quasi ad una velata aggressività. Il cofano appare più lungo, l'abitacolo più arretrato, i fianchi sembrano anche più muscolosi, con il terzo finestrino che, giunti a maturità con i suoi vent'anni, sparisce. Inoltre, non si può fare a meno di sottolineare anche le luci posteriori, che diventano orizzontali. Se poi si vuol porre un accento più marcato sull'aggressività, c'è la ST-Line messa alla prova da Andrea: più accucciata, quasi come fosse una fiera felina grazie all'assetto sportivo e l'aerodinamica che arriva ad un cx di 0,27. Abbiamo però parlato anche di abitabilità, un aspetto criticabile nella precedente generazione della Focus. Ora invece, ne diventa punto di forza, e risulta evidente fin dalla prima volta che si sale a bordo: più libertà di movimento e più spazio per le gambe. Anche il bagagliaio è crescito con una capacità che varia dai 375 ai 1109 litri. Ed allora, ancora pensate che solo i SUV possono coniugare aggressività e accoglienza?
In medio stat virtus
Le dimensioni contano, e non è solamente un modo di dire. Un motore da 2 litri è più potente e prestante rispetto ad un piccolo 3 cilindri. Vero, ma nel caso dell'oramai famigerato 3 cilindri Ecoboost, da 100 o 125 Cv, il consiglio è quello di provarlo, focalizzandosi sulle sue due peculiarità: silenziosità ed elasticità. Certo, il 2 litri da 150 Cv colpisce per la sua schiena ed il tiro anche a pieno carico. Nel mezzo? Il Diesel Ecoblue con il 1.5 da 95 e 120 Cv, tra i più richiesti e per questo oggetto di questa prova di Andrea, abbinato al cambio ad otto rapporti progettato interamente da Ford e comandabile tramite l'apposito rotore E-Shifter. Bello e funzionale, ma forse un pomello con il sequenziale, per un'auto del genere, avrebbe fatto al caso suo.