L'auto è per molti il secondo acquisto più importante della vita (dopo la casa). E' una scelta ponderata, oculata, pensata... Vale lo stesso quando dobbiamo cambiare gli pneumatici? Molto spesso no, sebbene siano fondamentali per la sicurezza. Talvolta ci si orienta solo in base al prezzo e la qualità passa in secondo piano. Per questo Michelin è entrata in merito ed ha pensato di mettere a confronto con prove speciali le gomme nuove e quelle usate.
A Vienna, nel centro prove Michelin, abbiamo potuto testare l'efficienza in sicurezza di pneumatici a fine vita, ormai prossimi ad essere sostituiti. Un limite che, per legge, è fissato quando il battistrada scende sotto 1,6 millimetri. Se oggi i processi per omologare le gomme sono svolti solo con prodotti nuovi, in futuro si renderà sempre più necessario avere un riscontro sul rendimento dopo migliaia di chilometri, quando il battistrada è consumato.

Ed allora, Michelin ha voluto metterci alla prova e mostrarci fattivamente cosa significhi avere uno pneumatico di qualità nuovo e a fine vita, confrontandolo con equivalenti di - evidente - minor valore costruttivo.
Differenze tangibili
Strada bagnata. A disposizione Golf Variant e Audi A3. Velocità da 40 a 50 Km/h. Queste le situazioni riprodotte nel centro prove. La variabile? Livello qualitativo degli pneumatici di confronto rispetto a quelli Michelin, e vita degli stessi.
Dunque, ci siamo messi alla guida con pneumatici di qualità inferiore con usura evidente. In questo caso, come prevedibile, il sottosterzo è stato il primo effetto, avvertibile già a bassissima velocità: l’auto scivolava inizialmente sull'asse anteriore, poi addirittura sulle quattro ruote; successivamente abbiamo provato la stessa gomma il cui ciclo vitale era ancora all'inizio.
A proposito di pneumatici
Sebbene con maggior aderenza percepita, ci siamo ritrovati sempre in condizioni di precaria sicurezza data dalla poca governabilità del mezzo. In questo caso dunque, la variabile qualitativa e le condizioni dell'asfalto hanno portato a questo risultato.
Ecco infine la prova, la cartina di tornasole. Uno pneumatico di qualità più elevata che, nonostante fosse praticamente a fine vita, ha offerto maggior sicurezza in termini di handling, direzionalità e grip. Eccola dunque la conferma: più che la vita di uno pneumatico, è la sua qualità costruttiva a far la differenza.


Già, ma un conto sono le sensazioni - seppur coerenti con un comportamento dinamico - un conto sono i dati. Ed allora, via alla più classica delle prove: lo spazio di frenata. Velocità costante a 87 km/h ed in seguito frenata di emergenza fino a 0 km/h. La differenza tra gomme usate e nuove Michelin era rapportabile a circa 10 metri, ma al contempo, tra una usurata francese ed una di categoria inferiore, la differenza è stata di ben 24 metri.
Qualità e anagrafica
Lo scopo di Michelin era chiaro: mostrare come il suo percorso fosse coerente. A Clermont-Ferrand infatti, hanno indirizzato il loro sviluppo anche sul mantenimento qualità sino a fine vita di uno pneumatico. Un pneumatico ben progettato per lavorare sempre allo stesso modo tiene conto di mescola, disegno del battistrada e superficie di contatto. Con queste variabili, l’età, a scapito di quanto possiamo pensare, influisce in maniera marginale nel calo di prestazione.

Perchè allora questa prova che, per alcuni tratti, può sembrare scontata? Perchè Michelin sta spingendo l'Unione Europea per migliorare la sicurezza dei consumatori, anche a livello legislativo. Il regolamento generale della sicurezza dei veicoli avrà infatti al suo interno, il principio di test degli pneumatici usati. Un provvedimento che sarà adottato nell'autunno del 2019.
A tal proposito, la Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite ha istituito un gruppo di lavoro per definire delle procedure standard, in modo da sviluppare al meglio test, pneumatici di riferimento e soglie regolamentari da rispettare. In questo, a Clermont Ferrand stano spingendo per implementare una soglia minima di frenata sul bagnato allo stato di usura. Idee, pressioni e volontà per un futuro qualitativamente più sicuro. Anche a fine vita di uno pneumatico.