La prima elettrica di Mazda sarà diversa dalle altre elettriche perché la Casa di Hiroshima segue sempre strade inconsuete e mai scontate. A confermarlo ci sono le parole degli ingegneri giapponesi che abbiamo incontrato ad Oslo, in Norvegia, e ancor più convincente è la prova su strada del prototipo della prossima elettrica Mazda che per ora sfrutta scocca e meccanica della CX-30.

L'elettrica di Mazda che vedremo sotto forma di concept al prossimo Salone di Tokyo (24 ottobre - 4 novembre 2019) avrà la batteria "giusta", senza inseguire quindi la massima capacità possibile, perché secondo gli studi del Costruttore nipponico un'auto elettrica con batteria da 95 kWh emette, nell'intero ciclo di vita, più CO2 di una diesel. Per capire meglio questo aspetto e le altre caratteristiche della Mazda elettrica vi invitiamo a leggere l'approfondimento su InsideEVs.

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Per Mazda la batteria deve essere più piccola

Mazda ha quindi scelto di limitare il "pieno" della sua prossima auto elettrica a quota 35,5 kWh. Una batteria più piccola, sostiene Mazda, garantisce peso ridotto e minori ingombri (soprattutto nello spessore) per un'ottimale integrazione dell'accumulatore nella scocca: il tutto a vantaggio di agilità, rigidezza ed equilibrio di guida. La breve prova su strada della Mazda e-TPV, prototipo elettrico marciante su base CX-30 non fa altro che dimostrare questo bilanciamento fra prestazioni e sensazioni avvertibili al posto di guida, più votato alla naturalezza che alla ricerca di accelerazioni brucianti.

Torna il rotativo Wankel, ma per l'autonomia estesa

Interessante è anche la presenza sotto il cofano anteriore del motore rotativo Wankel (a benzina) che funge da range extender, sistema ad autonomia estesa che va a ricaricare la batteria quando questa scende sotto un livello prefissato. Per vederlo montato su una Mazda elettrica bisognerà però attendere fino al 2021. Un altro dispositivo interessante, ma non ancora presente sulla vettura provata, è la rigenerazione sul pedale del freno anziché sull'acceleratore, una soluzione che in Mazda valutano più naturale e posturalmente migliore rispetto al cosiddetto "one pedal" proposte da altre auto elettriche.

Diverso dagli altri è anche l'approccio di Mazda verso il suono dell'auto a zero emissioni, non limitato al "salvapedoni" obbligatorio fino a 30 km/h, ma presente pure in velocità per aggiungere sensazioni alla guida. Il risultato è una sonorità artificiale piacevole, realistica e coinvolgente, come potete notare nelle video prova.

Fotogallery: Mazda, la “giusta misura” dell'elettrico