Nell’industria dell’auto, nel corso degli anni, non ci sono stati poi così tanti cambiamenti tecnologici grandi abbastanza da rivoluzionare “gli schemi” per tutti. È sempre stata, semmai, una questione di evoluzione continua, più che di rotture nette con la consuetudine. Soprattutto per quanto riguarda i motori. Pensate, però, al diesel common-rail alla fine degli anni ‘90, reso fattibile dalla collaborazione tra il Gruppo Fiat e la Bosch. Questa è stata una delle eccezioni alla "regola", in effetti.

Stesso discorso per il motore ibrido benzina ed elettrico, diventato realtà con la Toyota Prius. E il motore Skyactiv-X della Mazda3 a cui è dedicata questa video-prova potrebbe aggiungersi all’elenco, perché fa debuttare su un’auto di serie una tipologia di propulsori, chiamati HCCI (Homogeneous Charge Compression Ignition), studiata da tempo anche da altri costruttori. Dopo essere stato uno dei primi a provare il prototipo dello Skyactiv- X, ora vi racconto come va la versione definitiva.

Va a benzina, imitando il diesel

I dettagli di come funziona il motore Skyactiv-X li trovate appunto nell’articolo (e nel video) pubblicato lo scorso anno, quello che adesso però è definitivo sono i valori della scheda tecnica. Parliamo di 180 CV a 6.000 giri/min, per un tempo di accelerazione 0-100 km/h di 8,2 sec e 216 km/h di velocità massima. E la coppia? Il massimo, di 224 Nm, è raggiunto a 3.000 giri/min, motivo per l’erogazione è assimilabile a quella di un motore a benzina puro.

Mazda3 Skyactiv-X

Così come il rumore, come potete verificare nel video. E uno degli elementi di fondo per cui il “sapore” del motore Skyactiv-X è quello di un benzina è che in cima ai cilindri, nella camera di combustione, c’è sempre la candela che fa scoccare la scintilla per rendere possibile la combustione della miscela comburente-carburante, ovvero aria-benzina. 

Accensione comandata o per compressione?

Il fatto è che in questo motore Mazda è diverso il momento in cui avviene questo innesco, dopo che tra l’altro una prima “carica” (come viene definita in gergo tecnico appunto la miscela aria-benzina) è stata compressa dal pistone, si è scaldata ma non in maniera tale da auto-accendersi come succede nei motori alimentati a gasolio

Mazda3 Skyactiv-X

A questo punto nella camera di combustione viene iniettata altra benzina, che si miscela con l’aria prima di essere innescata dalla scintilla della candela, creando un’espansione che a sua volta comprime la prima carica coinvolgendola nella combustione. E creando così un rapporto di compressione di circa 16.3:1, quindi più simile a quello dei motori diesel, tutto a vantaggio dell’efficienza di funzionamento del motore, tenendo anche conto l’altro obiettivo di questo progetto: quello di far funzionare il motore con miscele molto magre, e cioè con molta aria e poca benzina.

Carattere e consumi

Il nome di questa tecnologia è SPCCI (SPark Controlled Compression Ignition) e il risultato è che in movimento lo Skyactiv X è un motore che si guida come un benzina aspirato. Quindi cercando l’allungo, tirando un po’ le marce, senza pretendere che l’auto riprenda velocità senza scalare, come ci hanno abituato i diesel, per l’appunto. Sfruttando, in realtà, il fatto che la zona di funzionamento ottimale per i consumi è maggiore di quella di un benzina tradizionale.

Mazda3 Skyactiv-X

Cosa che permette di poter viaggiare - a parità di velocità - anche con una marcia inferiore, con consumi paragonabili a quelli in cui che il motore garantirebbe a giri inferiori, con il cambio ad un rapporto superiore. Durante il test il consumo medio letto sul computer di bordo è stato di circa 5 litri/100 km, cioè 20 km/litro, arrivando fino a poco meno di 7,5 litri/100 km (poco più di 13 km/litro). Per una media, dunque, di poco superiore ai 6 litri/100 km, ovvero 16 km/litro.

Fotogallery: Mazda3 Skyactiv-X