Ariya e X-Trail rappresentano il doppio modo di Nissan di intendere la trazione integrale elettrica. La prima è un'elettrica "tradizionale" mossa da due motori, uno sull’asse anteriore e uno su quello posteriore. La seconda è dotata di due propulsori elettrici, ma l’energia che gli arriva attraverso una batteria non proviene da una colonnina o da una presa di corrente, bensì da un'unità benzina che funge da generatore.

Per entrambe, quindi, niente albero di trasmissione, la potenza viene mandata direttamente ai due assali dai motori elettrici. A questo punto sorge spontanea la domanda: come si comporta questo tipo di trasmissione in condizioni estreme?

Ed è davvero in grado di assicurare le stesse prestazioni e la stessa efficienza di un normale 4×4? Per capirlo sono volato fino ad Andorra (il piccolo principato indipendente situato sui Pirenei, tra Francia e Spagna) sul circuito permanente più alto al mondo, a quota 2.500 metri.

A metà tra ibrido ed elettrico

Cominciamo dal modello concettualmente più vicino alle 4x4 tradizionali, ovvero la X-Trail. Facciamo un veloce ripasso: il powertrain del Suv di punta di Nissan é costituito da due motori elettrici alimentati da una batteria da 2,1 kWh per una potenza di sistema di 213 CV.

L’energia stipata al suo interno viene prodotta da un propulsore 1.5 turbo a benzina che funge da generatore. Ma attenzione, perché il motore a benzina è scollegato dalle ruote e quindi a muovere la vettura sono sempre e solo i motori elettrici. Questo porta con sé inevitabili vantaggi dal punto di vista dinamico.

Foto - Nissan Ariya e X-Trail: come va il sistema e-4orce sulla neve

Come va il sistema e-4orce sulla neve

In primis perché i motori elettrici possono contare su una spinta istantanea. Qui basta premere il pedale del gas per sentire la vettura spingersi in avanti con una certa decisione. Questo nonostante un peso di oltre 1.800 kg.

Sul circuito completamente innevato di Andorra ho potuto apprezzare il modo in cui i due motori elettrici riescono a dialogare. In ingresso curva l’inerzia data dalla massa del veicolo porta ad un leggero sottosterzo, che viene però subito corretto dall’elettronica che toglie potenza al motore anteriore e lasciando lavorare solo quello posteriore, correggendo così la traiettoria.

Foto - Nissan Ariya e X-Trail: come va il sistema e-4orce sulla neve

La prova sul circuito innevato di Andorra

Pesante ma agile

L’Ariya utilizza sempre uno schema a doppio motore, ma qui le due unità sono alimentate da una classica batteria da 91 kWh per 306 CV. Il lavoro dei due propulsori riesce ad essere ancora più efficiente rispetto alla X-Trail. Questo nonostante il modello fermi lago della bilancia ben oltre le due tonnellate. Il che è possibile anche e soprattutto grazie ad un ottimo bilanciamento dei pesi: 50:50 tra i due assali.

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La Nissan Ariya sulla neve

Di conseguenza, anche su fondi estremamente impegnativi come quelli su cui mi sono trovato a guidare, l'Ariya riesce ad essere sempre molto facile da controllare, ma anche precisa e veloce. Questo perché oltre alla distribuzione dinamica della potenza tra il motore interiore è quello posteriore, l’Ariya è in grado di effettuare una sorta di torque vectoring, distribuendo la potenza anche sulla singola ruota, e non solo sull’intero assale, che in quel momento ha più grip.

Si viaggia in sicurezza

In condizioni di guida normali il sistema e-4orce riesce così ad aumentare il livello di sicurezza su fondi a scarsa aderenza. La distribuzione dinamica della coppia tra i due motori o sulla singola ruota, unita ad un’ottima taratura del controllo di trazione e di stabilità permettono di viaggiare con tranquillità in tutte le condizioni, correggendo all’istante anche l’errore di guida più grossolano. Allo stesso tempo, soprattutto sull’Ariya, il sistema assicura un gran piacere di guida, perché la risposta immediata data dai motori elettrici consente di gestire più facilmente i movimenti della vettura, soprattutto ad ESP disinserito.

Ecco, a questo punto vi racconto una piccola curiosità: sull’Ariya , così come sulla maggior parte delle vetture elettriche oggi in commercio, l’ESP è disinseribile, mentre il controllo di trazione non può essere mai escluso. Questo perché vista la pronta risposta dei motori elettrici agli input dell’acceleratore e l’alto numero di giri che questi possono raggiungere, se non ci fosse un controllo elettronico a tenere a bada l’esuberanza di questi propulsori ci si ritroverebbe quasi completamente fermi sulla neve con le ruote che invece girano all’impazzata.

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