Più sei veloce nel pagare, e meno pagherai: è questo il principio base che un multato deve ricordare quando riceve un verbale. Perché negli anni le regole che riguardano le contravvenzioni sono diventate molto più complicate, col rischio di confondere le idee al sanzionato: il risultato potrebbe essere che l’automobilista non fa valere i propri diritti e paga più di quanto avrebbe versato se fosse stato maggiormente rapido. Pertanto può essere utile una mini-guida schematica, così da indirizzare il multato.
Tre scadenze chiave
#1. Entro 5 giorni. Se il multato paga il verbale entro 5 giorni dalla notifica a casa della violazione, ha diritto a uno sconto del 30%. Paga quindi solo il 70%. In termini pratici, ipotizzando una sanzione di 100 euro, versa 70 euro se paga entro 5 giorni. Occhio però: dallo sconto del 30% sugli importi delle sanzioni delle multe stradali, sono escluse le multe per infrazioni molto pesanti, la guida in stato di ebbrezza e le violazioni che prevedono la sospensione della patente di guida. Comunque, il trasgressore trova l’importo del 70% da pagare sul verbale stesso. E attenzione al calcolo del tempo: il termine di 5 giorni parte dal giorno dopo l’avvenuta contestazione su strada o dalla notifica del verbale a casa. Se il termine scade in giorno festivo, è prorogato di diritto al giorno seguente non festivo. Per i pagamenti online, come l’home banking, si hanno 2 giorni in più: 7 giorni in totale.
#2. Fra il 6° e il 60° giorno. Se invece il multato paga fra il 6° e il 60° giorno, versa l’intero importo: i 100 euro, per restare al nostro esempio. Pagando con l’home banking, avrà però a disposizione 62 giorni. Occorre non confondersi con altre date: chi fa ricorso al Giudice di pace, ha 30 giorni dalla notifica, e deve pagare 43 euro di tassa allo Stato. Viceversa, chi fa ricorso al Prefetto, ha 60 giorni dalla notifica. In entrambi i casi, mai pagare la multa: sarebbe un’ammissione di colpa che renderebbe inutile l’opposizione. Infine, dopo i 60 giorni, i Comuni passano la palla all’Agenzia delle entrate-Riscossione: questa recapita una cartella esattoriale al multato, con il verbale raddoppiato più gli interessi di mora. Se l’automobilista insiste a non pagare, possono scattare misure coercitive, come il fermo auto (le ganasce fiscali).
#3. Nome del guidatore. Chi riceve a casa una multa col taglio di punti-patente, deve comunicare il nome del guidatore alla Polizia entro 60 giorni: al trasgressore verranno tolti i crediti della licenza. Se il proprietario non dà indicazioni alla Polizia, riceverà una multa supplementare di 300 euro, spese di notifica incluse. Che potrà essere pagata entro 5 giorni con il 30% di sconto.
I 90 giorni? Per i Comuni
A scanso di equivoci, va infine detto che la regola dei 90 giorni vale solo per i Comuni: fra la violazione e la notifica, non deve passare un termine superiore. Diversamente, se l’ente locale supera i 90 giorni, un ricorso (entro 30 o 60 giorni, rispettivamente presentato al Giudice di Pace o al Prefetto) annulla la sanzione. Sulla questione, ormai non ci sono più dubbi: lo ha stabilito la Cassazione, dopo che il Comune di Milano si è messo di traverso per anni contro gli automobilisti, inviando sanzioni oltre i 90 giorni, per un’interpretazione particolare del Codice della Strada.