Mulo da soma, paladino della giustizia, veicolo da soccorso, monovolume, status symbol, re del fango... poche automobili possono vantare tutti questi attributi compresenti in un solo veicolo. E tra queste quella che può orgogliosamente esibire una pluralità di caratteristiche che ne hanno decretato un successo senza sosta e che oggi, 20 anni dopo la sua presentazione ufficiale (il 16 novembre 1989), continua ancora è il Land Rover Discovery.
Nato per armonizzare le caratteristiche di un fuoristrada granitico e senza compromessi come il Land Rover Defender con quelle tipicamente lussuose secondo i canoni inglesi dell'ammiraglia Range Rover, il Discovery si è imposto come prodotto di riferimento nella (allora) nicchia di mercato a cui iniziavano a rivolgersi famiglie desiderose di un valente 4x4.
La prima serie, presentata nel 1989, fu introdotta sul mercato in versione "tre porte", seguita l'anno dopo dal Discovery con cinque porte sullo stesso pianale. Prodotto, mediamente, in oltre 43.000 esemplari l'anno, la prima generazione, in produzione fino al 1994, totalizzò 392.443 unità. A caratterizzare i primi 5 anni di vita del modello primigenio del tout-terrain britannico furono alcuni importanti capitoli del suo percorso di maturazione da "new entry" del mercato a "successo di vendita". Oltre alla già citata iniezione diretta del gasolio per il motorizzazione turbodiesel, nel 1990, per sottolineare la sua vocazione off-road, il Discovery lega il suo nome al mitico Camel Trophy, l'avvincente avventura nata nel 1980. Ribattezzato come "l'Olimpiade del 4x4", la massacrante maratona in fuoristrada è stata vissuta per ben sette anni, fino al '97, a bordo di un Land Rover Discovery. Il successo di immagine di quella operazione si tradusse pure in alcune "limited edition" vendute in alcuni mercati nazionali e personalizzate con alcuni motivi stilistici e di allestimento richiamanti la competizione. Ma non basta. Il Discovery 1 si fece largo anche nel settore commerciale proponendo, dal 1993, il Discovery Commercial (o versione "Van") apprezzato al punto da prevederne una apposita versione in ognuno dei capitoli evolutivi del modello fino a oggi.
Nel 1994, a cinque anni dal lancio, Land Rover lanciò un primo restyling del modello. Contemporaneamente, fu messo in commercio anche sul mercato giapponese. Si trattava a tutti gli effetti di un Discovery senza alcuna modifica stilistica rilevante, ma, curiosamente, era identificato come Honda Crossroad e recava il marchio del Rover Group, allora partner del brand giapponese. Frattanto, la produzione di Land Rover raggiunse un importante traguardo: 100.000 esemplari l'anno, con il Discovery felicemente incoronato come "best seller". La gamma, in questo periodo fu allargata con l'introduzione di due nuove motorizzazioni: un 4 cilindri 2 litri prestato da Rover e utilizzato per aggirare i balzelli fiscali europei e un più classico e vigoroso 8 cilindri a V di 3,9 litri.
Fu un Discovery 3, nel 2007, il veicolo Land Rover prodotto numero 4 milioni. Uscito dallo stabilimento di produzione l'8 maggio 2007, andò in dono a uno degli sponsor chiave del marchio, la Born Free Foundation. Un dato che spiega il successo di questa automobile, acquistata in tutto il mondo e apprezzata per la sua ecletticità. L'azienda stessa non mancava di sottolinearlo attraverso originali (ma indovinate) iniziative di comunicazione. Come quando, proprio nel 2007, una flotta di Discovery 3 nel nord ovest dell'Argentina raggiunse i 5.000 metri di altitudine, l'altezza più elevata mai raggiunta dal tout-terrain britannico. L'anno successivo, questo modello si rese nuovamente protagonista di un importante evento: i 60 anni del marchio Land Rover. Per l'occasione, 60 esemplari opportunamente modificati furono donati alla Croce Rossa. Il Discovery 3 ha concluso la sua missione quest'anno per lasciare campo libero alla quarta serie del modello: 220.057 le unità sfornate, alla media di 44.000 esemplari l'anno. Fin dal lancio ha ottenuto 111 riconoscimenti internazionali.

Dalla sua introduzione a oggi il Discovery è stato venduto in 91 Paesi superando il dato complessivo dei 900.000 esemplari venduti (903.098 è il dato complessivo al 31 ottobre 2009).
Nato per armonizzare le caratteristiche di un fuoristrada granitico e senza compromessi come il Land Rover Defender con quelle tipicamente lussuose secondo i canoni inglesi dell'ammiraglia Range Rover, il Discovery si è imposto come prodotto di riferimento nella (allora) nicchia di mercato a cui iniziavano a rivolgersi famiglie desiderose di un valente 4x4.
PRATICO, VERSATILE, INNOVATIVO
Dalla sua introduzione a oggi il Discovery è stato venduto in 91 Paesi superando il dato complessivo dei 900.000 esemplari venduti (903.098 è il dato complessivo al 31 ottobre 2009). Un successo di mercato che continua con l'introduzione della quarta generazione presentata recentemente, il Discovery 4, modello che ha raggiunto un elevato livello di sofisticazione in linea con la complessità dei bisogni della clientela di oggi ma che vuole rimanere costantemente fedele ai suoi valori stilistici e sostanziali: tradizione, versatilità, praticità, comfort, innovazione.1989: NASCE IL DISCOVERY
Nella metà degli anni '80 Land Rover iniziò ad esplorare la possibilità di produrre un "mini" Range Rover che ne riprendesse molte caratteristiche, ma che avesse un nuovo design di carrozzeria, abitabilità interna fino a sette posti e abitacolo completamente ridisegnato. Per la produzione degli interni, in particolare, Land Rover si preoccupò che il design rispecchiasse al 100% le tendenze del tempo. Furono quindi interpellate molte agenzie, tra cui il rinomato studio Conran Design. Allo stesso tempo, furono eseguiti molti studi per cercare una valida alternativa al generoso (ma poco economico) motore 8 cilindri della Range Rover. Tra le varie opzioni esplorate la scelta cadde anche sull'unità motrice che avrebbe equipaggiato la Discovery 200 Tdi: si trattava di un nuovo 4 cilindri 2.5 Turbodiesel con intercooler e iniezione diretta del gasolio. Dopo la via libera definitiva, nell'agosto del 1987, il Progetto Jay iniziò a prendere le mosse e in due anni il nuovo modello divenne realtà.La prima serie, presentata nel 1989, fu introdotta sul mercato in versione "tre porte", seguita l'anno dopo dal Discovery con cinque porte sullo stesso pianale. Prodotto, mediamente, in oltre 43.000 esemplari l'anno, la prima generazione, in produzione fino al 1994, totalizzò 392.443 unità. A caratterizzare i primi 5 anni di vita del modello primigenio del tout-terrain britannico furono alcuni importanti capitoli del suo percorso di maturazione da "new entry" del mercato a "successo di vendita". Oltre alla già citata iniezione diretta del gasolio per il motorizzazione turbodiesel, nel 1990, per sottolineare la sua vocazione off-road, il Discovery lega il suo nome al mitico Camel Trophy, l'avvincente avventura nata nel 1980. Ribattezzato come "l'Olimpiade del 4x4", la massacrante maratona in fuoristrada è stata vissuta per ben sette anni, fino al '97, a bordo di un Land Rover Discovery. Il successo di immagine di quella operazione si tradusse pure in alcune "limited edition" vendute in alcuni mercati nazionali e personalizzate con alcuni motivi stilistici e di allestimento richiamanti la competizione. Ma non basta. Il Discovery 1 si fece largo anche nel settore commerciale proponendo, dal 1993, il Discovery Commercial (o versione "Van") apprezzato al punto da prevederne una apposita versione in ognuno dei capitoli evolutivi del modello fino a oggi.
Nel 1994, a cinque anni dal lancio, Land Rover lanciò un primo restyling del modello. Contemporaneamente, fu messo in commercio anche sul mercato giapponese. Si trattava a tutti gli effetti di un Discovery senza alcuna modifica stilistica rilevante, ma, curiosamente, era identificato come Honda Crossroad e recava il marchio del Rover Group, allora partner del brand giapponese. Frattanto, la produzione di Land Rover raggiunse un importante traguardo: 100.000 esemplari l'anno, con il Discovery felicemente incoronato come "best seller". La gamma, in questo periodo fu allargata con l'introduzione di due nuove motorizzazioni: un 4 cilindri 2 litri prestato da Rover e utilizzato per aggirare i balzelli fiscali europei e un più classico e vigoroso 8 cilindri a V di 3,9 litri.
1998: IL DISCOVERY II
La seconda serie fu sviluppata sul medesimo pianale del modello precedente (con passo da 2.540 mm), ma la carrozzeria risultò complessivamente più lunga. In ogni caso Land Rover propose al mercato un Discovery completamente nuovo, la cui tensione verso la modernità si rifletteva nelle numerose novità tecnologiche: ad esempio l'Active Cornering Enhancement per il controllo del rollio in curva, l'introduzione degli airbag (primo caso su un'automobile di questa categoria), l'Hill Descent Control per il controllo della marcia lungo le discese particolarmente insidiose e il dispositivo Self-Levelling Suspension che, basato su molle ad aria sul retrotreno, assicurarono un ottimale posizionamento dell'altezza del corpo vettura in tutte le condizioni di carico. Fu presentato al Salone dell'Auto di Parigi del '98, dove arrivò fedele al suo stile: i primi due esemplari usciti dalla catena di montaggio giunsero direttamente alla rassegna parigina sulle strade dell'ambizioso New Discovery Trek, una maratona massacrante di oltre 30.000 chilometri e attraverso quattro continenti. Un paio di mesi dopo, tre Discovery furono scelti come squadra d'appoggio per il team motociclistico BMW alla Parigi - Dakar, tutti equipaggiati con motore e cambio standard. La produzione del Discovery II continuò fino al 2004: complessivamente furono prodotti 278.570 esemplari, a una media di oltre 46.400 l'anno.2004: IL DISCOVERY 3
Per lo sviluppo della terza serie furono costruiti 75 prototipi utilizzati in ogni angolo del pianeta per eseguire ogni sorta di test nelle più disparate condizioni climatiche: dai -30°C delle distese innevate del nord Europa ai +50°C dell'impossibile clima desertico. Il lancio ufficiale avvenne al Salone dell'Auto di New York, dove il nuovo modello, rinnovato nel design grazie alla matita di Geoff Upex, incontrò subito il favore del pubblico. Anche in questo caso la tecnologia fece fare al Discovery un notevole salto di qualità rispetto alla generazione precedente: tecnologia Integrated Body Frame, sospensioni ad aria su tutte e quattro le ruote e il sistema di trazione intelligente Terrain Response, esclusivo brevetto Land Rover. Quest'ultimo, premiato in Inghilterra con l'importante riconoscimento Queen's Awards For Enterprise for Innovation, è un sistema che agendo su motore, sospensioni e controllo di trazione, modifica la risposta del veicolo per qualsiasi tipo di situazione: dalla città al duro fuoristrada. L'offerta motori inizialmente scelta si compose di due unità motrici: un 6 cilindri a V Turbodiesel di 2,7 litri fornito da Peugeot e un 8 cilindri 4.4 (in alcuni Paesi era disponibile una terza motorizzazione: V6 4.000).Fu un Discovery 3, nel 2007, il veicolo Land Rover prodotto numero 4 milioni. Uscito dallo stabilimento di produzione l'8 maggio 2007, andò in dono a uno degli sponsor chiave del marchio, la Born Free Foundation. Un dato che spiega il successo di questa automobile, acquistata in tutto il mondo e apprezzata per la sua ecletticità. L'azienda stessa non mancava di sottolinearlo attraverso originali (ma indovinate) iniziative di comunicazione. Come quando, proprio nel 2007, una flotta di Discovery 3 nel nord ovest dell'Argentina raggiunse i 5.000 metri di altitudine, l'altezza più elevata mai raggiunta dal tout-terrain britannico. L'anno successivo, questo modello si rese nuovamente protagonista di un importante evento: i 60 anni del marchio Land Rover. Per l'occasione, 60 esemplari opportunamente modificati furono donati alla Croce Rossa. Il Discovery 3 ha concluso la sua missione quest'anno per lasciare campo libero alla quarta serie del modello: 220.057 le unità sfornate, alla media di 44.000 esemplari l'anno. Fin dal lancio ha ottenuto 111 riconoscimenti internazionali.
2009: DISCOVERY 4
La quarta generazione del Land Rover Discovery prende il meglio della versione precedente per offrire nuovi contenuti. Si inizia dal nuovo motore LR-TDV6 3.0, un vero primate rispetto al 2.7 turbodiesel: 29% di potenza in più (245 Cv), 36% di coppia in più (600 Nm) ma il 9% di consumo in meno nel ciclo di prova europeo e 10% di emissioni in meno. A migliorare ulteriormente il comfort ci pensano ben 7 posti, con quelli più "lontani" dal pilota conformati per garantire comfort perfetto a passeggeri di tutte le taglie, specialmente per quanto riguarda la posizione delle gambe (solitamente costrette, in questa zona dell'abitacolo, a posizioni alquanto innaturali e rannicchiate). Infine, dal punto di vista della versatilità d'uso, il nuovo modello fa un vero e proprio pieno di tecnologia: Trailer Stability Assist, Tow Assist (per effettuare efficacemente complesse operazioni di traino), Under Steer Control migliorato (per il controllo del sottosterzo), Automatic High Beam Assist e ovviamente Terrain Response perfezionato.20 anni di Land Rover Discovery - Lo spot
Dalla sua introduzione a oggi il Discovery è stato venduto in 91 Paesi superando il dato complessivo dei 900.000 esemplari venduti (903.098 è il dato complessivo al 31 ottobre 2009).
Fotogallery: Land Rover Discovery: 20 anni di successo
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