A un anno dal debutto sul mercato della quarta generazione, Toyota festeggia i 20 anni del RAV4. Un modello dalla lunga e travagliata gestazione che, una volta approdato sul mercato, diventa icona dell'emergente segmento dei sport utility vehicle tanto da venire definito negli anni a venire “il” SUV. Una storia di intuito, testardaggine e genio che inizia negli anni Ottanta per volere di un piccolo gruppo di uomini capaci di cogliere i mutamenti in atto e prevedere i desideri dei futuri automobilisti.

NASCONO NUOVE NICCHIE

Lasciate alle spalle le crisi petrolifere degli anni Settanta, l'economia europea torna a crescere e ridare benessere alle persone. Al posto dell'austerità imposta dai Governi emerge una rinnovata linfa vitale che genera nuovi sogni di evasione. Cresce la voglia di viaggiare, di vivere all'aria aperta e di divertirsi. Desideri che l'industria automobilistica prova ad appagare cercando nuove nicchie di mercato che vanno oltre le tradizionali berline e familiari. Per chi è alla ricerca di comfort e spazio Renault “inventa” l'Espace, mentre coloro che amano il piacere di guida vedranno approdare nel corso degli anni sempre più spider e coupé dal prezzo accessibile e dal piacere di guida assicurato, come la Mazda MX-5 del 1989 e la Opel Tigra del 1994.

INIZIA L'ERA DEI SUV

Lo stesso comparto dei fuoristrada prova a ricercare soluzioni per allargare la propria quota di mercato, da un lato orientandosi verso il lusso, dall'altro pensando a prodotti a maggiore diffusione che porteranno alla nascita del segmento dei SUV. Un comparto fino ad allora quasi sconosciuto e rappresentato soltanto da pochi esemplari, come la Jeep Cherokee, la lussuosa Range Rover, l'insolita Matra-Simca Rancho e la poco attrattiva Lada Niva. Modelli, per altro, presentati ancora come 4x4 (Matra esclusa) che contengono solo l'embrione di quello che diverrà il mondo dei Sport Utility Vehicle. Inoltre, si tratta di un'offerta limitata che non riesce a soddisfare le esigenze di coloro che vorrebbero un modello di prezzo contenuto, di dimensioni compatte e con comfort da berlina da potere essere usato sia in città, sia per le gite fuori porta in montagna o in campagna. I primi a cogliere la nuova opportunità di mercato sono gli orientali, in particolare Toyota e Kia, marchio coreano che riuscirà per prima a debuttare nel 1993, di fatto, apprendo il comparto dei SUV compatti

IL PROGETTO RAV

Se Kia riesce a presentarsi sul mercato prima della rivale giapponese la ragione è da attribuire alla lunga gestazione del futuro modello Toyota. Il progetto Recreational Active Vehicle, o più semplicemente RAV, è precedente a quello che porterà sulle strade lo Sportage nel 1993 e ha origine nel 1986 quando un piccolo gruppo di lavoro addetto a creare le auto del futuro e costituito da ingegneri, designer e uomini del marketing identificano un possibile nuovo comparto. L'idea è offrire una valida alternativa agli scomodi ed energivori 4x4 dell'epoca sviluppando un veicolo più versatile, con maggiore comfort e comunque capace di fornire l'adeguata aderenza per affrontare terreni innevati o l'offroad leggero. Percorsi che non richiedono l'impiego di riduttore, sospensioni a ponte rigido o dei robusti telai a traverse e longheroni, ma soltanto di una maggiore altezza da terra, sbalzi contenuti e una buona trazione integrale.

IL VIAGGIO IN EUROPA

L'incarico di sviluppare il progetto RAV è affidato al capo ingegnere Masakatsu Nonaka con l'ordine di creare una vettura che combini i pregi dell'auto e quelli di un piccolo fuoristrada. Per farlo, Nonaka parte dalle meccaniche esistenti. Il pianale è quello della Corolla, mentre dalla Carina derivano motore e alcune componenti del cambio e dalla Celica GT Four le sospensioni e la trazione integrale. Per lo stile le indicazioni sono chiare: la nuova auto deve avere linee decise, molto personali e inconfondibili. In altre parole, deve essere fuori dagli schemi, attrarre immediata attenzione e fare percepire che si tratta di un prodotto unico e polivalente. Inoltre, deve piacere al pubblico europeo, richiesta che induce Nonaka a fare un lungo viaggio per il Vecchio Continente che lo porta in Italia, Germania, Francia, Spagna, Svizzera e Svezia.

IL PROTOTIPO “FOUR”

L'esito del lavoro della squadra di Nonaka si vede per la prima volta al Salone di Tokio del 1989, quando allo stand Toyota appare uno strano concept denominato RAV Four, con quest'ultima parola che è un chiaro riferimento alla trazione 4x4. A stupire i visitatori è un mezzo insolito, con ingombri da city car, carrozzeria aperta e avvolta nella parte inferiore da vistose protezioni in plastica nera. Da fuoristrada sono gli angoli d'attacco e d'uscita, altezza da terra e la ruota di scorta è fissata allo sportello dietro. Il motore è un efficiente 1.6 16 valvole, la trazione integrale inseribile e l'assale posteriore rigido. Lo sconcerto vissuto in Giappone si replica pochi mesi dopo in Italia, quando il prototipo è esposto al Salone di Torino del 1990 come SUV, parola allora quasi sconosciuta. La perplessità verso quel piccolo fuoristrada coinvolgono pure i vertici dell'azienda che fermano lo sviluppo del progetto.

IL DEBUTTO A TOKYO

Per fortuna Nonaka è testardo e preme sulla dirigenza per fare riprendere il piano RAV. A supporto dell'ingegnere arrivano a sorpresa i commenti positivi riscontrati al Salone di Ginevra del 1991, dove il concept è riproposto, e il parere favorevole degli uffici vendite di Giappone ed Europa. Avuto il via libera dai vertici, l'attività di sviluppo riprende frenetica e apporta diverse modifiche al prototipo, tanto che al debutto al Salone di Tokio del 1993 a cambiare non è soltanto il nome, ora RAV4. La carrozzeria rimane compatta (è lunga appena 369 cm) e a tre porte chiusa, ma ha linee più morbide e paracolpi laterali meno evidenti. L'abitacolo pensato per quattro persone è all'insegna di praticità e versatilità, grazie pure agli schienali posteriori reclinabili all'indietro.

SUCCESSO IMMEDIATO

Altre novità importanti rispetto al concept sono nascoste sotto il cofano dove è installato un 2 litri benzina 16 valvole da 120 CV (poi elevato a 129) abbinato a un cambio manuale a 5 velocità o a un automatico a 4 marce. La trazione è ora integrale permanente con differenziale centrale bloccabile tramite l'apposito tasto sulla plancia, mentre le sospensioni sono indipendenti su tutte e quattro le ruote. Il successo di pubblico e stampa riscontrato in patria viene replicato a Ginevra 1994, esattamente 20 anni fa. Un esordio europeo che segna l'inizio del successo commerciale nel Vecchio Continente cogliendo di sorpresa gli stessi dirigenti Toyota, costretti a incrementare le iniziali stime di produzione di 4.500 unità al mese per far fronte all'elevato numero di ordini che supera quota 8.000 già a 30 giorni dal lancio sul mercato. Una richiesta che rimane sostenuta nei mesi seguenti tanto da chiudere l'anno con più di 53.000 RAV4 venduti, numero che raddoppierà nel 1995 e triplicherà l'anno successivo.

LA MIGLIORE TRA DUE MONDI

A trainare le vendite del RAV4 sono l'estetica gradevole, la meccanica affidabile e parsimoniosa per una 4x4 e, soprattutto, la versatilità d'impiego. Agile da guidare in città con i suoi ingombri poco più grandi dell'attuale Fiat 500, ha un ottimo comfort e tenuta di strada sui percorsi veloci e buone capacità offroad, pur se i puristi del fuoristrada sono tra i pochi critici. Una duttilità che Nonaka definisce con orgoglio “il miglior compromesso tra due mondi”. A rafforzare il successo del SUV nipponico arrivano nel 1996 la variante a 5 porte lunga 410 cm che ne incrementa la versatilità e quella a due ruote motrici (non in Italia) che abbassa il listino, nonché la commercializzazione negli Stati Uniti dove sarà disponibile pure in versione elettrica. Altre novità sono del 1998, anno del restyling che coinvolge soprattutto il disegno dei paraurti e dell'esordio della variante a 3 porte decappottabile.

LA SECONDA GENERAZIONE

Con il nuovo millennio approda sul mercato la seconda generazione del RAV4 con design più aggressivo, dimensioni maggiori e abitacolo più spazioso e meglio rifinito. La base meccanica è sempre quella della Corolla, ma i motori diventano quattro, ma non sempre disponibili in tutti i paesi. Si tratta dei benzina 1.8 da 123 CV abbinato alla sola trazione 2WD, dal 2.0 da 150 CV e dal 2.4 da 161 CV. La novità di maggiore rilievo, però, è l'unità a gasolio da 2 litri che eroga 116 CV e consente importanti risparmi dal distributore, nonché una maggiore coppia ai bassi regimi molte utile nell'offroad. La trazione integrale ha differenziale centrale a slittamento limitato e, a richiesta, quello posteriore Torsen, di serie sulla versione top di gamma Sol. Componente che sparisce con il restyling del 2003, “sostituito” dai sistemi di controllo della trazione e della stabilità. Altre modifiche riguardano il disegno dei paraurti e dei fendinebbia, ora tondi, nonché le tonalità dei rivestimenti interni, ora arricchiti di airbag a tendina e di climatizzatore a controllo automatico.

CONSACRAZIONE DE “IL” SUV

Gli ottimi risultati di vendita della “G2” non arrestano l'arrivo della terza generazione nel 2006. Un modello che segna una forte evoluzione rispetto al precedente, sia per l'estetica completamente rinnovata e più aerodinamica (CX di 0,31), sia per la nuova piattaforma che prevede soltanto la variante a 5 porte. Rispetto all'antesignano crescono le dimensioni e l'abitabilità e migliorano di molto gli interni, ora più high tech e con una dotazione più completa. La meccanica adotta la trazione integrale a gestione elettronica con ripartizione variabile della coppia motrice e le nuove unità D-4D da 2,2 litri nella varianti da 136 e 177 CV, con quest'ultima in grado di toccare i 200 km/h e di scattare da 0 a 100 km/h in 9,3”. Il motore benzina è il 2.0-litri VVT-i da 152 CV, che nel 2010, anno del restyling e del debutto del D-4D da 150 CV, guadagnerà altri 6 CV. Altre novità di rilievo sono la disponibilità del cambio automatico a 6 velocità, la presenza in listino della versione Crossover priva di ruota di scorta esterna e, per l'Italia, di quella Crossport a trazione anteriore. Negli States torna, nel 2012, la versione elettrica realizzata in collaborazione con Tesla. Il restyling del 2010 e la quarta generazione del 2013 sono storia moderna. La stessa iniziata 20 anni fa e scritta con oltre 5 milioni di RAV4 venduti nel mondo che accreditano chi lo definisce “il” SUV.

Fotogallery: Toyota Rav4, semplicemente “il” SUV