Nell'immaginario collettivo la Aston Martin è indissolubilmente legata a James Bond. Dinamica ed elegante, proprio come l'agente segreto al servizio di Sua Maestà, rappresenta il concetto stesso di auto sportiva britannica. Ma la sua storia recente è sconosciuta ai più, così come pochi sanno che il motore V12 che ancora si trova sotto il cofano di tutta la gamma Aston Martin è derivato da un'altra unità Ford. Si tratta del V6 Duratec nato nel 1994 come 2.5 litri e utilizzato su una grande quantità di auto (non solo Ford, anche Jaguar, Mazda e Nolbe) in diverse versioni e in tutto il mondo; sul mercato italiano, per esempio, è stato utilizzato sulla Ford Cougar ed erogava 170 CV di potenza. L'operazione, quindi, è stata abbastanza semplice dal punto di vista concettuale - unire due V6 per formare un V12 - ma un po' meno da quello pratico e per questo lo sviluppo fu curato dalla Cosworth.
La DB7 a 6 cilindri
Ma perché utilizzare un propulsore Ford? Semplice, perché nel 1987 l'Aston Martin era stata acquistata proprio dalla Casa di Dearborn. Nello stesso anno era partito anche il progetto della DB7, arrivata poi sul mercato nel 1993. Il suo telaio derivava da quello della Jaguar XJS, così come il motore che era il 3.2 litri 6 cilindri in linea sovralimentato con un compressore Eaton così da erogare 335 cavalli. Lo sviluppo era stato curato dalla Tom Walkinshaw Racing (TWR) e la DB7 veniva prodotta nello stesso stabilimento di Bloxham da dove anni prima era uscita la Jaguar XJ220. Queste connessioni tra le due Case britanniche non erano casuali, visto che entrambe appartenevano alla Ford. Ad ogni modo, la prima Aston Martin ad usare il 6 litri V12 Duratec fu la DB7 Vantage del 1999.
E quella a 12
Era una svolta, perché l'auto aveva finalmente il motore che meritava, anche se l'estrazione “popolare” era evidente nelle prestazioni. Con 5.935 centimetri cubici, infatti, il V12 restituiva 420 CV e 540 Nm, un bel po' di meno rispetto ai 485 CV e ai 586 Nm del V12 Ferrari da 5,4 litri della 550 Maranello. Le prestazioni, comunque, erano di tutto rispetto, visto che la DB7 Vantage toccava i 299 km/h e scattava da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi (320 km/h e 4,4s per la Ferrari). Questo glorioso V12, in ogni caso, è arrivato fino a oggi, toccando quasi i 20 anni di carriera, ma al Salone di Ginevra è previsto il debutto del suo sostituto, un 5.2 V12 bi-turbo nuovo di zecca, che non vediamo l'ora di conoscere.