EQ è un gioco di parole, anzi di lettere: IQ sta per quoziente intellettivo, EQ - nel vocabolario Mercedes - significa intelligenza elettrica. Ed è quella che muove il concept Generation EQ presentato al Salone di Parigi. La fantasia non è mancata al marketing della Stella, per dare un nome al brand lanciato al Salone di Parigi e che si occuperà, appunto, di mobilità elettrica. Non “solo” auto, dunque, ma molto di più come per esempio servizi e tecnologie (wallbox per la ricarica, accumulatori domestici, etc.). L’elemento chiave, però, è come sempre quello delle batterie: il loro miglioramente è strettamente legato alle possibilità di diffusione dell’auto elettrica e per questa ragione Daimler ci sta investendo parecchio denaro.
Come già annunciato da Volkswagen in occasione del lancio della sua I.D., auto elettrica non significa “elettrodomestico” per spostarsi da A a B. Il design continuerà a rivestire un ruolo importante e distintivo: non a caso per Generation EQ è stata scelta la forma di un SUV Coupé; un concetto non nuovo, ok, ma che si fa comunque notare parecchio. Con una potenza di 480 CV e 500 km da una ricarica all’altra, Generation EQ ha prestazioni ed autonomia in abbondanza, sottolineate da un abitacolo ripensato in funzione dell’assenza degli organi meccanici necessari ai motori a scoppio. Lo spazio a bordo è molto più ampio, a parità di dimensioni esterne, visto che tutto è piatto; non ci sono tunnel per far passare organi meccanici e cose simili.