I primi 3 mesi del 2018 rimarranno per sempre negli annali di Volvo. Poco meno di un mese fa infatti la Casa svedese con la XC40 ha portato a casa per la prima volta nella sua storia il titolo di Auto dell’anno. Un successo ottenuto con 325 punti, 83 in più rispetto alla nuova Seat Ibiza, seconda classificata. Un paio di giorni fa poi ecco arrivare un’altra prima volta: la vittoria del World Car of The Year 2018 con la XC60. Una doppietta che la filiale italiana di Volvo ha preso come spunto per fare un ripasso di storia e raccontare, nella cornice del Volvo Studio di Milano, dove porta la strada che la Casa svedese ha imboccato.
Dalle stalle alle stelle
Torniamo indietro di 9 anni: eccoci nel 2009, ultimo anno di Ford alla guida di Volvo. Un anno concluso con 334.808 unità vendute, il punto più basso nella storia recente della Casa svedese, colpa della crisi che in quegli anni mieteva vittime a destra e a manca, non solo nel mondo dell’auto. Come spesso succede la storia è fatta di porte che girano, di occasioni da cogliere al volo e di persone giuste al posto e al momento giusto. Tutto questo per Volvo avviene nel 2010 con l’acquisizione da parte della cinese Geely. Un’operazione inizialmente accolta con freddezza un po’ da tutti ma che, come raccontatoci da Michele Crisci (presidente di Volvo Italia), ha avuto un episodio inaspettato e importante: una telefonata arrivata da Li Shufu, numero uno di Geely. Un colloquio breve che il boss ha ripetuto a tutti i vari presidenti delle nazioni in cui Volvo è presente, con un messaggio sempre uguale: Volvo rimarrà fedele a se stessa.
Promessa mantenuta
A guardare quello che è successo dal 2010 a oggi bisogna dire che i cinesi hanno mantenuto la parola data, con Volvo che ha pian piano risalito la china raggiungendo le 571.577 unità vendute nel 2017, in costante crescita anno dopo anno. Eccoci quindi a tornare al 2018, a tutto quello che è stato fatto, alle novità iniziate con la nuova XC90 e proseguite tramite V90, S90, XC60, XC40 e la nuova V60 presentata a Ginevra, cui seguiranno S60 e la nuova V40. Una gamma tutta nuova, mossa da motori 4 o 3 cilindri e pronta per essere elettrificata in massa con versioni ibride ed elettriche. L’elettrico è poi al centro del rinato brand Polestar, che su auto elettriche e sportive punterà per il proprio futuro. C’è poi il capitolo sicurezza, tema da sempre caro a Volvo, impegnata come tante altre Case nella ricerca sulla guida autonoma.