Il design è il primo motivo di acquisto delle auto in Europa e, più in generale, è la prima cosa che colpisce e che si ricorda di una vettura. Dal secolo scorso a oggi è cambiato tantissimo partendo da forme che ricordavano quelle di una carrozza, passando per i favolosi anni Cinquanta e Sessanta, periodo in cui sono nate alcune tra le più belle auto di sempre, arrivando a oggi. Ma come cambierà il design delle auto di domani? Per capire abbiamo intervistato Lowie Vermeersch, già Direttore del Design alla Pinifarina e fondatore della GranStudio Torino di cui è anche Direttore Creativo. Con lui abbiamo parlato della situazione attuale, in cui dominano SUV e crossover, e di che cosa succederà nel prossimo futuro, anche in relazione all'evoluzione dell'industria automobilistica che passa per l'elettrificazione e la guida autonoma.
La forma seguirà la funzione
Secondo Vermeersch il concetto di auto cambierà rispetto a come lo intendiamo noi oggi, ma non è detto che le auto diventeranno “elettrodomestici” - come molti temono - o comunque non tutte. Le tipologie di auto saranno sempre più diverse tra loro, perché la forma seguirà la funzione. Ci potranno essere veicoli adatti solo ai contesti urbani e altri specializzati nell'uso sportivo; le auto in grado di fare tutto saranno sempre meno. Anche il nostro approccio al giudizio del design cambierà e sarà sempre più influenzato dal tipo di interazione che l'auto avrà con noi. Quanto alla bellezza, per Vermeersch rimane un valore fondamentale anche perché qualsiasi cambiamento passa attraverso l'apprezzamento del pubblico.
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Un futuro di emozioni
Ma la bellezza segue anche la funzione, come dimostra la Dallara Stradale che è stata disegnata da Vermeersch. Anzi, in questo caso l'impatto estetico è quasi secondario rispetto alle esigenze aerodinamiche. Allargando invece il campo alla visione del futuro, secondo l'ingegnere belga c'è un terzo tema fondamentale oltre a quelli della guida autonoma e dell'assistenza alla guida, ovvero l'interazione dei veicoli con l'ecosistema molto più ampio che lo circonda, a partire da quello che si trova più vicino, ovvero lo smartphone di chi si trova a bordo. Vermeersch ci ha poi spiegato come mai le aziende cinesi si rivolgono sempre più spesso a designer italiani, accreditandoli di fatto come i migliori in circolazione. Ad ogni modo, anche nel futuro il design avrà a che fare con le emozioni delle persone e dunque con la cultura da cui provengono; per questo sarà importante la diversità degli stili e la differenziazione che può portare una scuola storica come quella italiana.