Non è certo un modello decisivo per i volumi di vendita di Audi, ma a Ingolstadt tengono particolarmente alla TT (in fondo trovate spiegato il perché): puntuale, dunque, a 4 anni dal lancio della terza generazione arriva il restyling. Un aggiornamento appena percepibile, che interessa più la sostanza dell’immagine e che ancora non si sa quanto influirà sui prezzi; in Germania, l’auto è proposta a partire da 35.000 euro, 37.500 per la Roadster, da 54.500 e da 57.000 TTS e TTS Roadster. 

Differenze di dettaglio

Esteticamente, bisogna essere onesti, trovare le differenze è roba da esperti: la modifica più evidente interessa il single frame, ora di maggiore spessore, tridimensionalità. Altri ritocchi interessano le prese d’aria nella fascia bassa del paraurti e qualche altro dettaglio qua e là. Quanto all’interno, l’impostazione della TT è ancora “analogica”; il che non è per forza un male, trattandosi di una sportiva. I pulsanti in metallo e zigrinati si abbinano alla perfezione alle bocchette in stile aeronautico, all’interno delle quali si trovano i comandi del climatizzatore. Quanto alla sicurezza, la TT rimane un po’ indietro rispetto agli ultimi modelli dei Quattro Anelli come Q8, A7 Sportback e A8. Ci sono l’active lane assist, che agisce sullo sterzo per riportare verso il centro della corsia, quando si sta per cambiare corsia senza aver inserito l’indicatore di direzione. Ci sono anche la frenata automatica d’emergenza, il riconoscimento della segnaletica stradale e il park assist. Manca, invece, il cruise control adattivo.

 

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40 TFSI, 45 TFSI e TTS: sono queste tre le versioni disponibili al momento del lancio per la TT restyling. Il motore, di base, è sempre lo stesso e si tratta del 4 cilindri benzina turbo a iniezione diretta (TFSI), declinato però in 3 livelli di potenza: 197, 245 e 306 CV (-4 CV rispetto a prima, ma 20 Nm di coppia in più, 400 contro 380). Il cambio automatico a doppia frizione e 7 rapporti S tronic è di serie sulla TTS, mentre su 40 e 45 è standard il manuale a 6 marce; quanto alla trazione integrale, si può avere sulla 45, è compresa nel prezzo sulla TTS. Tutti i propulsori, ora omologati EU 6d_TEMP, adottano il filtro antiparticolato. Rispetto alla versione pre-restyling, l’Audi Drive Select è di serie sulla TTS (optional sulle altre), al pari delle sospensioni magnetoreologiche. Altra novità è il Virtual Cockpit, ora di serie su tutta la gamma e, solo sulla TTS, è disponibile ora lo sport display, che fornisce le informazioni sulla potenza istantanea erogata dal motore, sulla coppia e sulle accelerazioni sviluppate dalla vettura.

 

Audi TT, restyling 2018
Audi TT, restyling 2018
Audi TT, restyling 2018

TT, un modello simbolico

Ma perché in Audi tengono così tanto a questa macchina, come si diceva in apertura? Facciamo un piccolo passo indietro. Anno 1995: Audi produce ottime auto, solide e affidabili, tecnologicamente avanzate e piacevoli nel design. I numeri di mercato, però, la relegano ancora a un ruolo marginale rispetto a BMW e Mercedes, affermate da molto più tempo. C’è dunque bisogno di un cambio di passo. Che fare? Una piccola roadster di design è la soluzione, si chiama TT concept e 3 anni dopo, nel 1998, entra in produzione conservando praticamente tutto quel è stato proposto sul prototipo. Il riscontro del pubblico supera le aspettative - anche se il periodo è molto più favorevole, a questo genere di auto, rispetto a quello che stiamo vivendo - e la TT viene eletta fra le dieci migliori e più desiderate auto negli Stati Uniti nel 2000 e 2001 da parte della rivista Car and Driver. Non deve dunque stupire se Audi non solo continua a investire su questo modello, ma gli dedica anche una versione celebrativa, la TT 20 years, prodotta in 999 esemplari e caratterizzata da diversi richiami al concept originale.

Fotogallery: Audi TT, restyling 2018