Non sono molte le Case automobilistiche che possono affermare di essere nate nell'Ottocento e Opel è una di queste, anche se per poco. Il brand del Fulmine, infatti, è stato fondato nel 1899, ma solo quattro anni dopo la morte di Adam Opel, fondatore della società, Sophie Opel decide di ascoltare il consiglio dei figli Carl, Wilhelm e Friedrich avviando la produzione di automobili.
Tutto inizia in un garage di Rüsselsheim am Main con 65 Opel Patentmotorwagen “System Lutzmann” fatte a mano, già con una particolare attenzione per l'efficienza, tanto che nel 1924 Opel è il primo costruttore tedesco a introdurre la catena di montaggio.

Grazie a questa strategia, la 4/12 PS “Laubfrosch” e tutte le successive versioni della 4 PS riscuotono un clamoroso successo. Già negli anni Trenta a Rüsselsheim si producono veicoli tecnologicamente avanzati per il grande pubblico, come la Opel P4 e la Kadett che ha già la carrozzeria autoportante.

Gli anni Sessanta, tra lusso e sportività

L’Olympia Rekord è la prima Opel del dopoguerra e inaugura una nuova epoca con la carrozzeria in stile ‘ponton’ e la calandra cromata a bocca di squalo. Lo stile si ispira a quello delle grandi berline americane ed è perfetto agli albori del miracolo economico.

Nel 1954 arriva la nuova Kapitän, nel 1960 viene presentata la Rekord P2 e la Rekord A segue nel 1963, distinguendosi per i freni a disco e, immediatamente dopo, per il motore a 6 cilindri. Opel produce ben 882.433 Rekord A fino al 1965. Questo grande successo porta allo sviluppo delle “big three” e nel 1964 arrivano sul mercato delle vetture di lusso come la Kapitän, la Admiral e la Diplomat, le “KAD”.

La seconda serie di questi modelli si distingue per l’eccezionale comfort di guida dovuto all'asse posteriore de Dion. Nel giugno del 1964 Opel è il primo costruttore europeo ad avere un centro stile e un anno dopo, al Salone di Francoforte, arriva la prima concept car di un brand europeo, la Experimental GT.
I ruggenti anni Ottanta
Tre anni più tardi, i concessionari Opel mettono in vetrina la Opel GT di serie, una sportiva popolare ispirata alla americana Corvette. Negli anni successivi arriva la Manta che condivide la tecnologia della Ascona al momento del lancio e nel 1989 la Calibra “prende in prestito” la piattaforma della Vectra e ci disegna sopra una linea che per diversi anni la rende l'auto più aerodinamica del mondo con un Cx di 0,26.

Proprio negli anni Ottanta e Novanta modelli come Corsa, Astra e Zafira raggiungono i vertici delle classifiche e diventano i simboli del periodo della riunificazione. La Corsa, in particolare, diventa una delle “utilitarie” più popolari di Europa, totalizzando oltre 14 milioni di esemplari venduti. Dopo il crollo del muro di Berlino e con l’inaugurazione dello stabilimento di Eisenach, i numeri della Opel crescono ancora.

Tra il 1991 e il 1998 vengono prodotte 4,2 milioni di unità della Astra prima serie, la Opel più venduta di tutti i tempi. Il resto è storia recente, con i travagliati anni Duemila e l'ingresso in PSA che ha riportato i conti in attivo e ridefinito una gamma di successo.