1937-1939
Il primo logo della Volkswagen riflette completamente la sua storia di “auto del popolo” voluta da Adolf Hitler per motorizzare i cittadini tedeschi nella Germania nazista. Le parole Volks e Wagen sono disposte, all’interno di un cerchio, una sopra all’altra, e incastonate dentro una ruota dentata dal cui perimetro si sviluppa un tema grafico che è una reinterpretazione della svastica. Il disegno originale è dell'ingegnere
Reimspiess, che successivamente firmerà il progetto del motore del Maggiolino.
1939-1945
Il logo originale dura solo due anni e cambia durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale. I riferimenti alla croce uncinata spariscono, ma rimane la ruota dentata. In questo modo il disegno composto dalla V e dalla VW diventa più grande e le proporzioni diventano simili a quelle odierne. La particolarità di questo logo è che si trova praticamente solo sui veicoli militare, vista la conversione bellica di tutta la produzione durante il conflitto.
1945-1960
Quello che va dal Dopoguerra all'nizio degli anni Sessanta è il logo più longevo della Volkswagen. Dura per ben 15 anni e diventa famoso non solo con il Maggiolino ma anche con il Bulli. La ruota dentata sparisce e il disegno delle lettere diventa più largo. E' un logo immediatamente riconoscibile, semplice perché in due dimensioni e molto proporzionato.
1960-1967
Questo logo è l'unico in tutta la storia della Volkswagen ad avere una forma quadrata. Un quadrato, infatti, compare oltre la circonferenza all'interno della quale sono incastonate le lettere. Sono gli anni in cui Casa di Wolfsburg si apre ai mercati internazionali, soprattutto quello nordamericano, e un nuovo disegno si rende necessario per supportare una immagine più globale.
1967-1978
Alla fine degli anni Sessanta il logo cambia ancora e perde definitivamente la parte quadrata, che non riacquisterà più. Il disegno ritorna molto simile a quello del Dopoguerra, ma è più sottile. Inoltre i colori non sono più il nero e il bianco, ma debutta il blu che arriverà fino ad oggi. E' il logo più essenziale e minimalista di tutta la storia Volkswagen.
1978-1989
Passano gli anni Sessanta, arrivano i Settanta e la rivoluzione della K70, della Golf e della Passat. La Volkswagen inizia a crescere esponenzialmente e a guardare anche alla Cina. Serve un nuovo logo che affermi questa maturazione. L'impianto grafico di base rimane lo stesso e la bidimensionalità non cambia. Invece vengono invertiti i colori, con il blu a fare da sfondo e il bianco delle lettere, mentre compare una doppia cornice.
1989-2000
In questi undici anni il logo Volkswagen cambia per ben tre volte, anche se si tratta di tutte modifiche di dettaglio. La prima versione, che dura fino al 1995, è quella più semplice di tutte ed praticamente lo stesso logo utilizzato dal 1945 al 1960 ma con la colorazione celeste al posto del nero. Dal 1995 al 2000, invece, si ritorna indietro alla grafica anni Settanta/Ottanta, ma con proporzioni e colorazioni leggermente diverse che cambiano di pochissimo, come conferma la coesistenza di due loghi quasi uguali durante l'ultimo anno del millennio.
2000-2012
Con il terzo millennio arriva anche la tridimensionalità, con il logo che sembra appoggiato su una specie di calotta. Il blu diventa un pochino meno intenso, soprattutto nella seconda versione che dura solo due anni, dal 2010 al 2012, mentre le proporzioni ormai sono fissate e rimangono quelle precedenti. E' il logo della definitiva consacrazione del brand.
2012-2019
L'ultimo logo è quello attuale, che è sostanzialmente una versione ancora più tridimensionale e leggermente più piccola del precedente. La massima evoluzione di un concetto che sarà destinato a cambiare per accompagnare Volkswagen nella nuova sfida della mobilità elettrica.
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