I blocchi del traffico sono inutili. Lo abbiamo scritto più volte, perché fermare le auto con provvedimenti adottati a macchia di leopardo senza un piano nazionale e senza che vengano adottate anche altre misure anti smog che non riguardano le automobili non porta a risultati definitivi.

Oggi l'Unione Petrolifera ha espresso la sua contrarietà al blocco dei diesel Euro 6 a Roma e anche l'Automobile Club d’Italia ribadisce di essere "assolutamente contrario all’assurda demonizzazione dei diesel Euro 6, al centro del mirino di tante Amministrazioni – a cominciare da Roma - con blocchi del traffico ingiustificati, che non hanno alcun fondamento scientifico e non garantiscono risultati certi". Così ha detto il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani.

Perché il blocco del traffico è uno svantaggio

I blocchi del traffico, lo sappiamo, sono adottati dalle amministrazioni locali che vedono sforare i limiti di Pm10 nell'aria ripetutamente anche per cercare di evitare le salate multe che arriverebbero dall'Unione europea. Queste misure però, secondo Sticchi Damiani, "creano solo svantaggi, in termini di disagi economici e sociali per i cittadini, a fronte di non si sa quante polveri sottili risparmiate".

Le auto di ultima generazione, anche diesel, stando all'ACI hanno un impatto ambientale "irrisorio, notevolmente inferiore ad altre motorizzazioni". Questi provvedimenti vengono periò etichettati come "irrazionali", è "assurdo", secondo il Presidente dell’ACI, che, da un lato, si blocchino le Euro 6 e, dall’altro, si incentivino con sgravi fiscali la conservazione e la circolazione di 4,2 milioni di auto - il 10,77% del parco circolante italiano – che hanno da 20 a 30 anni".

La preoccupazione del mercato

Da qui la preoccupazione per l’impatto negativo sul mercato. I continui blocchi delle auto diesel ne stanno rallentando fortemente le vendite e, stando all'ACI, il rischio di perdita di posti di lavoro è "forte".

Insomma, i blocchi del traffico "presentano costi certi, per quanto riguarda danni a cittadini e imprese, a fronte di benefici assolutamente incerti, per quanto riguarda, invece, qualità dell’aria e dell’ambiente"