Siamo in inverno e l’argomento torna prepotentemente al centro del dibattito: a cosa servono i blocchi del traffico? La risposta spesso è “nulla”: vi spieghiamo perché in questo sesto appuntamento con Emissione Impossibile in compagnia del direttore Alessandro Lago e di Fabio Orecchini (Obiettivo Zero Emissioni - www.fabioorecchini.it).
Fermare tutto, non solo le auto
Ammesso che ci sia un contributo significativo del traffico veicolare sulle emissioni di polveri sottili, bloccare le auto per poche giornate all’anno in condizioni molto secche e poco ventose fa si che non avvenga un deposito sufficientemente veloce degli agenti inquinanti.
Se da una parte il traffico contribuisce poco per quanto riguarda le emissioni, ha una parte rilevante invece da un punto di vista di “rimescolamento” delle impurità: il rotolamento delle ruote infatti provoca un sollevamento da terra di polveri sottili contribuendo non poco a far si che la concentrazione nell’aria sia oltre i limiti. Insomma, per poter risolvere questo non dovremmo bloccare solamente le auto, ma tutta la città.
Nelle puntate precedenti
Le alternative ai blocchi
Non bisogna pensare solamente a ciò che esce dallo scarico: la maggior parte delle polveri proviene da freni e gomme, eliminabili solamente togliendo il “movimento” dalle nostre strade. Questo è difficile da attuare nelle condizioni in cui ci troviamo oggi, ma è un problema che in parte si potrebbe limitare con un metodico lavaggio delle strade, una regolare manutenzione o attraverso la creazione di alberature stradali.
Ma perché allora continuiamo con i blocchi stradali? E' una questione politica, sono semplici da attuare e così facendo si evitano multe a livello europeo. Cliccate sul video per approfondire l’argomento.