Snobbata ieri e totalmente dimenticata oggi. Di certo la Renault Fuego non è uno di quei modelli che fanno impazzire gli appassionati, ad esclusione dei "die hard fans" della marca francese, ma è una delle prime stradali ad avere la sovralimentazione a turbina, una chicca derivata dalla Formula 1, corredata da un rapporto prezzo dotazioni molto generoso rispetto a molte blasonate concorrenti.

È anche la prima sportiva al mondo alimentata a gasolio, una blasfemia che negli Anni 2000 diventa una vera e propria mania.

Voglia di coupé alla Losanga

Renault, pur non vantando il prestigio di marchi premium come Alfa Romeo o BMW, possiede una discreta esperienza nelle coupé di piccola taglia. La Floride fa il suo esordio negli anni del boom, meno incisive invece le 15 e 17 nei burrascosi Anni ‘70.

I francesi, a fine decennio, decidono di osare ancora laddove marchi umili, come Opel e Ford, cominciano ad essere snobbati, dato che la gente tende a considerare solo sportive di case di maggior pregio.

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Un oggetto interessante

Sulla base della Renault 18 lo stilista Robert Opron, ex matita di Citroen, allestisce una fastback dagli angoli smussati, con un grosso lunotto a cupola che fa anche da portellone, che le conferiscono un basso CX.

Il bagagliaio enorme, i quattro posti comodi e l’abitacolo ampiamente sfruttabile, molto più rispetto alle avversarie, fanno della Fuego una coupé da famiglia, un concetto tanto in voga negli anni precedenti, e quindi non riservata a smaglianti coppiette che "se la tirano".

Renault Fuego, le foto del tempo
Renault Fuego, le foto del tempo

Poco charme ma tanta sostanza

La Renault Fuego offre una buona scelta di motori, tutti longitudinali a quattro cilindri, e di allestimenti. Dal fiacco 1.4 al buon 2.0, passando per il 2.2 riservato agli USA, ma il piatto forte è il 1.6 Turbo, che coi suoi 132 CV sfonda i 200 km/h, un risultato grandioso per un motore di media cubatura di quel periodo.

La Fuego è anche la prima coupé della storia a montare un Turbodiesel, il 2.0 da 88 CV, che con i suoi 177 km/h diventa il più veloce naftone al mondo dell’epoca.

Renault Fuego, le foto del tempo
Renault Fuego, le foto del tempo

Una vampata che dura poco

Dopo la presentazione a Ginevra nel 1980 la Fuego, grazie alla sua linea e ai suoi contenuti tecnici, raccoglie un immediato successo, tanto in Europa quanto in America, tanto da essere la coupé più venduta nel Vecchio Continente nel 1981.

Niente male per una trazione anteriore dal marchio popolare, ma, come dice il nome, è solo un fuoco di paglia. Le vendite colano a picco e il modello campa, a fatica, fino al 1985.

Viene quindi esiliata in America Latina, dove la sua produzione continua fino ai primi Anni ‘90. Il carrozziere Heuliez ne realizza una cabrio, rimasta esemplare unico.

Renault Fuego, le foto del tempo

Complessi di inferiorità

Quella della Renault Fuego è un’esistenza difficile, segnata dal bullismo da parte di avversarie come BMW Serie 3 E30 e Alfa Romeo Alfetta GT, dovuto principalmente al logo sulla calandra e all’inesperienza del management d’oltralpe in questa fascia di mercato.

Cose come il servosterzo, offerto di serie, o la chiusura centralizzata con telecomando sono scontate su una citycar di oggi, ma su un modello di quegli anni sono difficili da trovare, senza dimenticare la turbina presa in prestito dalle monoposto che combattono, ad armi pari, contro le Ferrari nella massima Formula.

Renault Fuego, le foto del tempo
Renault Fuego, le foto del tempo

La sfida sui listini

Le Fuego 1.6 e 2.0, agli inizi, costano non più di 12 milioni di lire, più dei 7,7 milioni della Ford Capri 1.6, similmente alla Lancia Beta Coupé e HPE e 2 milioni meno dell’Alfa Romeo Alfetta GT. A fine carriera i prezzi lievitano di 4 milioni.

Quando esce di scena la Fuego Turbo costa circa 21 milioni di lire, poco più di una BMW 320i, poco meno di Alfa Romeo Alfetta GTV6 2.0 e oltre 6 milioni meno rispetto ad Audi Coupé Quattro e Porsche 924 base.

In pochi la cercano

Solitamente molti flop o mezzi flop, se fregiati di un brand nobile, riscoprono una seconda giovinezza come auto da collezione, ma la Fuego non gode della stessa fortuna.

Ciò, però, permette di portarne a casa usa spendendo poco, al massimo 8.000 euro per una Turbo. Peccato solo per la grave carenza di ricambi e per la quasi estinzione dei 265.367 esemplari prodotti.