Sono passati ormai trent’anni da quando Citroen presenta al mondo l’incarnazione moderna e tecnologica, fatta anche di tanta elettronica, del suo modo di pensare e fare le berline di lusso.
La Citroen XM, prima ammiraglia della Casa a nascere sotto la gestione Peugeot, ha tutto quello che ci si aspetta da una vera Citroen ma, come alcune sue antenate, è anche talmente sofisticata da dare fastidiosi problemi di affidabilità che le impediscono di impensierire i "panzer" tedeschi.
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Cambio della guardia
Fin dagli Anni '70 Citroen è sotto l’orbita di Peugeot, la quale attua un piano di tagli e razionalizzazione dei costi, anche tramite condivisioni di componenti con altri modelli. A quei tempi il Double Chevron presidia l’alto di gamma con la fortunata CX, un modello che però, negli Anni ‘80, comincia a soffrire dell’inesorabile scorrere del tempo.
Ci vuole un gran bel lavoro per sviluppare una nuova vettura, che sia in grado di offrire tutto ciò per cui Citroen è così tanto ammirata. Un mix di eleganza in controtendenza rispetto alla conformità delle concorrenti, specialmente tedesche, unita ad alta concentrazione di tecnologie avanzatissime. Il tutto ottenuto con l’impiego del telaio e di motori della casa del leone.
Una mano dall’Italia
Tra le varie proposte di design per la nuova Citroen XM, usando la base della contemporanea Peugeot 605 a trazione anteriore, viene scelta quella proveniente dalla Bertone. L’azienda del signor Nuccio presenta una linea che riconduce subito l’occhio dell’osservatore a ricordare modelli come DS, SM, GS e, naturalmente, anche la ormai stagionata CX, di cui è chiamata a raccogliere la preziosa eredità.
Il risultato è una berlina a due volumi, molto aerodinamica, con un coefficiente di penetrazione dell’aria di appena 0,28, e un abitacolo molto spazioso. La Citroen XM ha le giuste caratteristiche per essere la miglior compagna di viaggio di molti esigenti automobilisti.
Lo sfumato sogno americano
L’obiettivo dei francesi, fin dall’inizio, è quello di portare la Citroen XM anche in America, a sfidare le blasonate Mercedes e BMW, ma anche la debuttante, e già forte localmente, Lexus.
Vengono approntate tute quelle misure per non deludere le esigenze di una clientela molto esigente come quella d’oltreoceano, adeguando quindi sia l’auto che lo stabilimento a standard qualitativi elevati. Sforzi che purtroppo non servono a nulla dato che il gran ritorno negli USA, dopo oltre dieci anni di assenza, del Double Chevron rimane un sogno, se si esclude quei pochi esemplari trafugati oltre l’Altlantico, grazie a qualche importatore parallelo.
La XM si affaccia sul mondo
La nuova Citroen XM debutta al Salone di Ginevra del 1989, attirando parecchio l’attenzione grazie al suo essere fuori dal comune. Alle tradizionali sospensioni idropneumatiche, di serie sulle versioni più al top ma optional sulle altre, vengono aggiunte le nuove Hydractive, a controllo elettronico, regolabili su tre livelli. La scelta dei motori a benzina spazia dal quattro cilindri 2.0 aspirato al V6 3.0 PRV, realizzato congiuntamente da Peugeot, Renault e Volvo ed impiegato anche da DeLorean per la DMC12.
I cambi tra cui scegliere sono il manuale a cinque marcie e l’automatico a quattro. Se già la 2.0 base, grazie alla carrozzeria molto fendente, riesce a superare i 200 km/h il sei cilindri è capace di spingere la vettura ad oltre 220 km/h, anche se la XM non è pensata per bruciare l’asfalto. La Citroen XM è disponibile anche a gasolio, con i motori quattro cilindri sia aspirati che muniti di turbina.
Sulla breccia per una decade
La Citroen XM, al momento dell’esordio, colpisce le principali riviste del settore per l’elevato comfort di marcia, ma fin da subito, le sofisticate Hydractive si rivelano il punto debole di questo modello. Le troppe soste in officina, unite ad un pubblico poco incline ai modelli troppo “rivoluzionari”, le fanno subire il bullismo dalle meno appariscenti berline tedesche, ma nonostante ciò, la Citroen XM rimane in produzione per lungo tempo.
In dieci anni di carriera è sottoposta ad un lievissimo restyling e ad un aggiornamento della gamma motori, comprendente l’arrivo del 2.0 Turbo a benzina e del nuovo V6, fatto a quattro mani da PSA e Renault, ma non riescono a ravvivarne le vendite. Nel 2001 su di lei cala il sipario, lasciando un vuoto in gamma che viene colmato solo quattro anni più tardi dalla C6.
Per famiglie e VIP
A partire dal 1991 la Citroen XM è disponibile anche nella voluminosa configurazione Break, costruita dal carrozziere Heuliez, che fa anche da base per l’allestimento di ambulanze e carri funebri da parte di aziende esterne. Sempre dalle officine della Heuliez, forse presi dalla nostalgia per le SM di Chapron, escono anche le speciali Citroen XM Palace Limousine, a passo lungo e con la coda pronunciata, e l’esemplare unico della Presidentielle, una trasformazione in tre volumi della berlina che in alcune occasioni presta servizio all’Eliseo.
Sempre per il presidente francese viene realizzata una speciale Citroen XM, blindata e allungata, ma con la coda uguale al modello di serie. Quello delle XM col passo aumentato è un tema su cui si cimentano anche alcuni preparatori indipendenti, ma anche qui i facoltosi potenziali compratori preferiscono guardare alle rinomate Mercedes.
Un ruolo da "villain"
La Citroen XM, emarginata nel settore delle auto di prestigio, riesce a ritagliarsi un piccolo momento di riscatto sul set del film Ronin. Nella pellicola di John Frankenheimer è impegnata a proteggere l’incolumità di un malavitoso, inseguita in un testa a testa contro una ben più performante Audi S8, seminando il panico sulle strade della Provenza. Le sospensioni e il design ben affilato le permettono di tenere un confronto tutto sommato dignitoso contro l’ammiraglia di Ingolstadt.
Una nuova vita da youngtimer?
La Citroen XM, trent’anni fa, è in vendita a cifre comprese tra i 34 e i 52 milioni di lire, che cambiano tra i 32.000 e i 42.000 euro all’alba del terzo millennio. Un listino più leggero, seppur non in modo esagerato, rispetto alle inossidabili concorrenti teutoniche.
Oggi comprare una delle 333.775 Citroen XM prodotte, essendo un modello non ancora ricercato, può essere una spesa poco impegnativa, pur con le dovute cautele per i problemi elettronici di cui soffriva. Per una 3.0 V6 in ottimo stato ci vogliono non più di 6.000 euro. Trattandosi dell’erede diretta delle gloriose DS e CX, può essere un buon modo per entrare nel magico mondo delle Citroen d’annata.