E così è arrivato il giorno della Fiat 500 elettrica, la prima emissioni zero della Casa torinese e portatrice di tante – tantissime – novità meccaniche e non solo. Anzi, forse sotto un certo punto di vista il motore a emissioni zero rappresenta l’aspetto meno dirompente della 500 elettrica.
La cosa che davvero rappresenta – o potrebbe rappresentare, dal momento che non ci sono ancora conferme ufficiali – una rivoluzione epocale è la mancanza del logo Fiat sul frontale. Una novità che non è una “semplice” scelta di stile, ma un’importantissima mossa di strategia di marketing.
La forza di un'icona
Torniamo per un attimo indietro nel tempo. Era il Salone di Ginevra 2018, quando assediato dai giornalisti Sergio Marchionne dichiarava:
“La 500 sarà il motore della Fiat in Europa”.
Sono passati 2 anni, allo scomparso Marchionne è succeduto Mike Manley, il piano industriale è stato rivisto più e più volte ma la 500 rimane l’asse portante del futuro del marchio torinese. Un futuro che parlerà sempre più elettrico, facendo però a meno del badge Fiat sulla carrozzeria.
La decisione è il frutto dell’incredibile forza della 500, un modello che dalla sua rinascita nel 2007 ha conquistato un insieme eterogeneo di automobilisti, diventando un simbolo più forte della Casa automobilistica cui appartiene. Il passo successivo è scontato: sfruttare la forza del nome 500 allontanandolo progressivamente dal brand Fiat, per farlo diventare un brand a sé stante a tutti gli effetti.
La piccola del Lingotto si presenterebbe così come modello doppiamente nuovo: nuovo nella meccanica e nuovo nel brand.
La piccola mette su famiglia
Se ci pensate bene questa operazione è partita già anni fa con la nascita di 500L (2012) e 500X (2014), auto completamente diverse dalla 500 originale, sia per dimensioni sia per meccanica, ma strettamente imparentate tra loro per stile e filosofia.
Tre modelli diversi ma uguali, capaci di vendere più di 3 milioni di unità nel mondo e che, come si dice davanti a un bambino, “sono tutte la mamma”. E la mamma in questo caso è la 500, non Fiat.
Fotogallery: Fiat 500 elettrica Cabrio
Darà l’esempio?
La 500 come brand a parte potrebbe essere solo il primo passo per la lenta scomparsa dell’acronimo Fiat sulle carrozzerie dei modelli della Casa italiana, con la Panda che potrebbe presto seguire l’esempio della sorella più modaiola diventando anche lei un brand a parte, con una filosofia più razionale e con listino più basso.
Diversi indizi in questo senso sono arrivati da un’intervista rilasciata qualche tempo fa da Olivier Francois (a capo del brand Fiat) nella quale ha svelato come la Panda darà vita a una famiglia composta da 4 differenti modelli. Da una parte ci sarà quindi la 500 con le sue differenti declinazioni (elettrica, normale, 500L e 500X) unite da un animo più modaiolo, dall’altra la Panda con un animo maggiormente improntato alla razionalità.
Questa strategia avrebbe una sua coerenza nell’ambito del piano di fusione FCA - PSA e potrebbe riguardare i mercati dove Fiat è meno forte come marchio nonchè presente con una gamma ridotta di modelli. Come andrà a finire lo scopriremo nei prossimi mesi, ma l’idea di vedere scomparire la Fabbrica Italiana Automobili Torino fa inevitabilmente un certo effetto.