Dopo 44 anni di insuccessi, Mercedes riuscì nel 1998 a vincere il titolo mondiale di Formula 1. A questo punto, per festeggiare, decise di creare una supercar con il suo partner McLaren (all'epoca proprietà di Mercedes al 40%): la Vision SLR sarebbe stata sicura e confortevole quanto una Mercedes, ma sportiva come una McLaren.
All'epoca dei fatti, la McLaren F1 era ancora saldamente radicata nella mente degli appassionati, e questo concept venne presentato proprio pochi mesi dopo la fine della produzione della mitica hypercar inglese. E la Vision SLR, infatti, era destinata ad un futuro ancora più roseo della McLaren F1.
Una via di mezzo
Alla fine degli Anni '90, Mercedes voleva mantenere alta la sua reputazione di costruttore di auto lussuose e confortevoli, mentre McLaren voleva fare dell'SLR l'erede di una vettura che ha dominato l'ultimo decennio del Novecento, rendendola una sportiva purissima.
Vista questa divergenza, la giusta soluzione fu nel mezzo: la SLR Vision è infatti una lussuosa GT con le capacità dinamiche di una supercar.



Va anche fatto notare che il nome SLR è un omaggio alla 300 SLR, l'auto da corsa prodotta da Mercedes per la stagione 1955. Fu anche lo stesso modello che causò il tragico incidente dell'11 giugno 1955 alla 24 Ore di Le Mans.
Quasi di produzione
In termini di design, non è così semplice distinguere la concept Vision SLR dalla sua versione di produzione, proprio perché sono particolarmente simili fra loro.
La differenza più evidente, in effetti, sono i gruppi ottici posteriori: sulla concept sono sviluppati lateralmente e "verso il basso", rendendola quasi "giù di tono" rispetto alla versione standard.



Il design generale, comunque, non è così estremo: è molto riconoscibile, ad esempio, la tipica forma del frontale - con fari a quattro lenti - delle Mercedes di quella generazione.
La Vision SLR ha mostrato al mondo come sarebbe stata, secondo Mercedes, una Freccia d'Argento moderna. Ed è così, quindi, che doveva essere anche l'auto di produzione, un buon esempio dell'efficace collaborazione fra i due marchi.

Grande potenza
Il punto in cui probabilmente si respira di più l'aria McLaren è proprio sotto il cofano: qui, infatti, c'è un 5.5 V8 sovralimentato, capace di raggiungere una potenza di 557 CV.

A differenza di oggi, in cui tendenzialmente si vedono motori a benzina con quattro valvole per cilindro e doppio albero a camme in testa per motivi di efficienza, sulla Vision SLR trova posto un SOHC (Single Over Head Cam) con tre valvole per cilindro.
Un'altro fattore tipico di quei tempi - e mal visto oggi su un'auto ad alte prestazioni - è la trasmissione: niente manuale e niente doppia frizione, solo un cambio di tipo automatico a 5 marce.

Non solo motore
Se il propulsore può essere descritto come tradizionale efficienza "vecchia scuola", il telaio e il gruppo sospensioni sono invece particolarmente futuristici.
La carrozzeria è realizzata con materiali leggeri ma resistenti, come carbonio e alluminio, tant'è che la Vision SLR ferma l'ago della bilancia a 1.400 kg. Non manca, poi, un impianto frenante in carbo-ceramica.
Pioniera di nuove invenzioni
Molte altre nuove tecnologie, alcune ancora in uso tutt'oggi, sono state presentate proprio con questa concept. La prima fra tutte è stato il Sensotronic Brake Control, un sistema frenante senza collegamenti meccanici fra pedale del freno e impianto frenante.
Questo sistema è stato un problema costante dall'inizio alla fine: introdotto nel 2001, è scomparso dal catalogo Mercedes nel 2006 dopo il lifting della Classe E. Era però impossibile modificare tutto il sistema per le piccole serie come la Maybach o la SLR, che quindi l'hanno mantenuto.
Un'altra tecnologia nuova di zecca proposta sulla Vision SLR, però, è stata la Active Light System con i bi-xeno: è il primo sistema di una lunga serie, che darà poi vita alla tecnologia dei fari intelligenti e automatici.