Nel 1966, la gamma Lamborghini comprendeva la Miura, una coupé a due posti definita come la prima supercar al mondo, e la 400GT, una gran turismo 2+2 a motore anteriore. Ciò che mancava, quindi, era un'auto capace di offrire un misto di caratteristiche della Miura e della 400GT in una sola carrozzeria.
Con il supporto del leggendario Marcello Gandini della Carrozzeria Bertone, quindi, Lamborghini decise di colmare questo "vuoto" al Salone di Ginevra del 1967: qui venne presentata la Lamborghini Marzal, un'accattivante concept car con portiere ad ali di gabbiano in vetro e quattro "comodi" posti.
L'idea alla base
La parte più interessante nella storia della Marzal, in realtà, è che la mancanza di un'auto a metà fra la Miura e la 400GT fu più che altro un capro espiatorio.
Ferruccio Lamborghini, infatti, era un talentuoso uomo d'affari: secondo i suoi calcoli, la creazione di una stravagante gran turismo a quattro posti con una forma da supercar avrebbe permesso a Lamborghini di finire su tutte le prime pagine dei giornali, spendendo molto meno rispetto alla pubblicità diretta.


E, in effetti, Ferruccio aveva ragione: la Marzal fu una delle protagoniste indiscusse di quel Salone di Ginevra 1967, prodotta in un unico esemplare costato alla Casa del Toro un totale di 100 milioni di lire (a quel tempo, era equivalente a circa un milione di euro).
Quasi una Miura
Sotto alla carrozzeria - che, per inciso, ospita 4,5 metri quadrati di vetro - si nasconde il telaio della Miura, con passo allungato di 120 mm giusto per accogliere una fila in più di sedili. L'auto, quindi, era lunga 4,45 metri, larga 1,70 metri e alta appena 1,10 metri.
Benché dalla stessa portiera si potesse accedere a entrambe le file dei sedili, l'auto è comunque rimasta una coupé con due sole portiere, mentre la meccanica è quasi interamente ripresa dalla Miura.


Quasi, perché è vero che il motore resta centrale, ma a causa della sua natura "a solo scopo pubblicitario" e della necessità di aggiungere i posti posteriori senza stravolgere l'auto, la Marzal ospita solo l'esatta metà del V12 Lambo: sotto il cofano c'era un 2.0 sei cilindri da 175 CV.
Nonostante il peso abbastanza contenuto di 1.220 kg, la Marzal non fu quindi l'auto più veloce mai vista sulla faccia della Terra: lo 0-100 km/h veniva coperto in 9,4 secondi, mentre la velocità massima era di 225 km/h.

A Lamborghini, però, poco importava di queste "sottigliezze": oltre al successo del Salone di Ginevra, la Marzal venne guidata un paio di mesi dopo dal Principe Ranieri III, in compagnia di Grace Kelly, alla tradizionale parata pre-partenza del Gran Premio di Monaco 1967. Ranieri ne rimase entusiasta.

La sua erede
Dopo l'evidente successo, Ferruccio e Gandini si sono convinti della fattibilità del progetto e hanno iniziato a lavorare su una gran turismo in serie basata sulla Marzal.
Appena un anno dopo, nel 1968, Lamborghini presentò la Espada: l'auto ha dovuto rinunciare alle spettacolari porte in vetro, ma ha guadagnato il 4.0 V12 da 350 CV montato in posizione anteriore. Oltre al cambio manuale a cinque rapporti, era disponibile anche un Chrysler automatico a tre marce.


La Lamborghini Espada, forte di una serie di soluzioni ingegneristiche all'avanguardia, ha goduto di una lunga vita durata più di dieci anni, con un totale di 1.217 esemplari venduti.
La Marzal oggi
La concept car Lamborghini è stata messa in mostra al Concorso Italiano 1996, tenutosi a Monterey (California), per poi passare i successivi 15 anni a deliziare i visitatori del Museo Bertone.


Nel 2011 la Carrozzeria Bertone stava passando un difficile periodo di crisi economica, e fu costretta a vendere parte della sua collezione per resistere: fra le varie auto, anche la Lamborghini Marzal venne venduta per 1,5 milioni di euro ad un acquirente anonimo.
Purtroppo, questo non fu sufficiente a risollevare la Carrozzeria Bertone: nel 2014, il Tribunale di Torino ne dichiarò ufficialmente il fallimento, con il licenziamento di 100 dipendenti della Bertone Stile.