Quando si parla di motori V12 noi italiani drizziamo le orecchie. Si perché quel frazionamento fa parte del DNA del Bel Paese grazie a 2 nomi come Ferrari e Lamborghini, nate e cresciute proprio intorno a motori V12, ancora oggi presenti sotto i cofani delle vetture di Maranello e Sant’Agata Bolognese.

Motori ormai sempre più rari ma ancora in grado di sopravvivere a downsizing, sovralimentazioni e così via. Come il V12 che Gordon Murray – papà di vetture immortali come McLaren F1 e Mercedes SLR – ha commissionato a Cosworth per muovere la sua T.50, raffinatissima e leggerissima (meno di 1 tonnellata) hypercar in arrivo ad agosto.

Imparare dai più grandi

Un motore firmato Coswhorth nato seguendo le specifiche date da Murray in persona, la cui ispirazione è partita avendo in mente altri gloriosi motori V12 come il 3,3 litri della Ferrari 250 GTO (per alcuni la miglior Ferrari di tutti i tempi) e il V12 BMW (sigla S70/2) della McLaren F1, leggendaria supercar firmata proprio da Gordon Murray e il V12 della McLaren MP4/6, monoposto di Formula 1 vincitrice dei titoli costruttori e piloti nel 1991.

Gordon Murray Automotive T.50

Unendo i puntini il brief era quindi il seguente: motore piccolo, leggero, con tanta potenza e coppia ed essere il motore con la miglior risposta della storia. E girare in alto. In più, visto che anche occhi e orecchie vogliono la loro parte, doveva essere bello da vedere e da ascoltare. Insomma: bisognava creare la perfezione fatta V12. Leggendo le parole di Murray l’obiettivo è stato raggiunto.

Completamente originale

È nato così un motore completamente nuovo, senza alcun elemento condiviso con altri motori, leggerissimo (appena 178 kg) e capace di girare fino ai 12.100 giri, raggiunti in appena 0,3”. Un fulmine di risposta con 663 CV a 11.500 giri e 467 Nm di coppia a 9.000 giri (col 71% disponibile già a 2.500 giri). Tutti passati solo alle ruote posteriori tramite un nuovo cambio XTrac a 6 marce. Numeri che oggigiorno potrebbero lasciare non sbalorditi. Ma il segreto non è nella quantità: il “come lo usi” a fare la differenza.

Differenza fatta ad esempio dall’albero motore sistemato ad appena 85 mm dal basamento, un valore record. Ci sono poi i materiali come alluminio per basamento e titanio per valvole e bielle. Oppure una leggera (anzi, leggerissima elettrificazione) con un sistema a 48 V a sostituire l’alternatore, ottenendo così risparmio di peso e 50 CV in più quando la Murray T.50 è settata in modalità Vmax. E il nome già dice tutto.

Svelato il motore Gordon Murray T.50 V12

Un motore semi-strutturale, che garantisce altissima rigidità assieme a risparmio di peso, garantendo comunque un buon comfort per gli occupanti. Nello specifico la T.50 monta sospensioni i cui bracci sono collegati direttamente all'alloggiamento del cambio, al quale spetta il compito di gestire le forze in frenata, accelerazioni e laterali in curva.

A tenere a bada i movimenti laterali del motore V12 Cosworth ci pensano 2 maglie trapezoidali montate direttamente sulla scatola del cambio. Infine i movimenti longitudinali sono gestiti da boccole di snodo fissate sui supporti motore, che permettono così di regolare il grado di movimento del V12 durante la picchi di accelerazione e frenata.

La grande bellezza

Un motore raffinatissimo meccanicamente parlando e bello da guardare. Per lui infatti Gordon Murray ha scelto di non utilizzare cover in plastica o fibra di carbonio. Un motore messo in bella mostra sulla Murray T.50, che non vorrà quindi essere unicamente una hypercar velocissima, ma anche un oggetto bello da guardare.

Fotogallery: Gordon Murray Automotive T.50