Prima di quelle nate intorno alla nuova generazione di Defender, ci sono state altre discussioni sul netto cambio di stile di un modello iconico firmato Land Rover: la Discovery.
Dopo una vita passata a sfoggiare forme squadrate e il tipico posteriore perfettamente verticale infatti, nel 2017 il SUV britannico ha cambiato radicalmente stile rispetto alle 4 generazioni precedenti, facendo nascere infinite discussioni tra gli appassionati.
Ora, a 3 anni dal lancio, arriva il momento del restyling che – chiaramente – non ne stravolge lo stile, affinandolo in qualche dettaglio, concentrandosi maggiormente su tecnologia e motori.
Novità mild hybrid
E proprio ciò che c'è sotto il cofano rappresenta forse la novità più importante per la rinnovata Land Rover Discovery. Si tratta di 3 nuovi motori 6 cilindri in linea della famiglia Ingenium del Gruppo Jaguar – Land Rover, sia benzina sia diesel, tutti mild hybrid a 48V.

L'unità diesel è disponibile in 2 step di potenza: 249 o 300 CV, mentre il benzina tocca quota 360 CV e si affianca al più piccolo 4 cilindri da 300 CV e 400 Nm di coppia. La gamma motori della Discovery restyling è quindi così composta:
Cilindrata | Cilindri | Potenza | Coppia | |
P300 | 2.0 turbo benzina | 4 | 300 CV | 400 Nm tra 1.500 e 4.500 giri |
P360 | 3.0 turbo benzina | 6 in linea | 360 CV | 500 Nm tra 1.750 e 5.000 giri |
D250 | 3.0 turbodiesel | 6 in linea | 249 CV | 570 Nm tra 1.250 e 2.250 Nm |
D300 | 3.0 turbodiesel | 6 in linea | 300 CV | 650 Nm tra 1.500 e 2.500 giri |
Come sul resto della gamma il sistema mild hybrid aiuta a diminuire consumi ed emissioni immagazzinando l'energia generata durante le decelerazioni, restituendola durante le fasi di accelerazione, così da non affaticare i motori endotermici.
Andare ovunque
In abbinamento ai motori 6 cilindri la Land Rover Discovery restyling offre un sistema di trazione per ottimizzare la ripartizione della coppia tra l'asse anteriore e posteriore, grazie a una serie di sensori che analizza in tempo reale le condizioni del terreno.
Sono presenti inoltre le sospensioni pneumatiche con sistema Adaptive Dynamics damper – per tutti i modelli – che monitora i movimenti del SUV britannico fino a 500 volte al secondo, per settare altezza e risposte dell'assetto.


Non manca naturalmente il sistema Terrain Response 2, per gestire la trazione su ogni tipo di terreno, o lasciare che sia il “cervellone elettronico” a farlo in autonomia, con in più la nuova funzione Guado, per quando si affrontano passaggi in acque particolarmente profonde.
Come si distingue
Come scritto all'inizio le modifiche estetiche rappresentano le novità minori della Discovery restyling, ma sono comunque ben distinguibili, come ad esempio la mascherina ispirata a quella della sorella minore Discovery Sport ai cui lati ci sono nuove luci full LED.
Ci sono poi nuove prese d'aria laterali sulla parte anteriore, una finitura in nero lucido sul portelline posteriore e luci (naturalmente LED) con un disegno leggermente diverso rispetto all'attuale.


All'interno le modifiche di stile sono ancora meno evidenti e riguardano principalmente i sedili posteriori, rimodellati e ora ancora più confortevoli. Scompare poi il rotore per gestire il cambio, ora sostituito (come sul resto della gamma) da una più classica leva, che libera così spazio per nuovi porta oggetti.
Più corposo è invece il rinnovamento del sistema di infotainment, basato ora sul nuovo sofwtare Pivi Pro, più veloce, reattivo e ricco di funzioni (come gli aggiornamenti over the air) rispetto all'attuale InControl Touch. Per gestirlo ci si affida al nuovo monitor touch da 11,4”, affiancato dalla strumentazione digitale da 12,3” e l'head-up display.