L'offensiva elettrica di Volkswagen è partita con la ID.3, alla quale seguiranno la ID.4 e tanti altri modelli mossi esclusivamente da motorizzazioni e emissioni zero. Una gamma che avrà nella piattaforma MEB il proprio cuore, una meccanica studiata appositamente per modelli a batteria.
Eppure, come saprete, i modelli elettrici del colosso tedesco non iniziano con la MEB, già la piattaforma MQB era pronta a fare a meno di motori endotermici, come dimostrato dalla Volkswagen Golf elettrica (chiamata e-Golf), la cui produzione è terminata oggi.
Primo passo
Un'auto lanciata nel 2014 e dal 2017 prodotta nella Fabbrica Trasparente (o Fabbrica di Vetro) di Dresda, costruita per assemblare la Volkswagen Phaeton e poi riconvertita per ospitare proprio la Golf elettrica, prodotta anche nel quartier generale di Wolfsburg per un totale di 145.561 unità, di cui 50.401 a Dresda.

Numeri di certo non da capogiro, ma se rapportati al mondo dell'elettrico dicono più di 24.000 unità vendute all'anno, con Norvegia e Germania come mercati di riferimento.
Chi ben comincia
Ora la linea di produzione passerà alla Volkswagen ID.3, la prima elettrica su piattaforma MEB e la cui ambizione è quella di ripetere il successo di Maggiolino prima e Golf poi. Un'auto che, dichiara Volkswagen, è già stata consegnata a più di 28.000 automobilisti in tutta Europa e per il 2021 punta naturalmente a confermare i buoni numeri di inizio commercializzazione.
La fine dell'e-Golf è anche l'inizio dei preparativi finali per l'ID.3. Tra poche settimane apriremo il prossimo capitolo per la Fabbrica Trasparente. Dopo Zwickau, siamo la seconda sede in Europa a produrre veicoli basati sulla nuova piattaforma modulare studiata per le auto elettriche
ha commentato Danny Auerswald, responsabile della fabbrica di Dresda.
Le prossime auto elettriche di Volkswagen