Il rapporto tra Gianni Agnelli e Ferrari è durato oltre cinquant’anni. Col tempo, Agnelli è diventato un partner molto importante per la Casa di Maranello e per omaggiare i 100 anni dalla sua nascita, da domani 12 marzo inizierà una speciale mostra chiamata “Gianni Agnelli e Ferrari, l’eleganza del mito”.

Nel corso della mostra sarà esposta la collezione di fuoriserie Ferrari personalizzate per l’Avvocato. La rassegna si terrà per circa un anno al MEF di Modena e sarà possibile parteciparvi anche attraverso dei Live Tour Virtuali (gratuiti e in programma fino al 1 aprile).

Una collezione inestimabile

L’inaugurazione digitale della mostra avverrà il 12 marzo sui canali social e sul sito dei Musei Ferrari. Fino al 1° aprile verranno organizzati ogni giorno due live tour virtuali e gratuiti della durata di circa 30 minuti, in italiano e in inglese, che possono essere prenotati sul sito dei Musei (Ferrari.com/itIT/museums). 

Mostra

Dal rapporto tra Agnelli ed Enzo Ferrari sono nati esemplari unici come la Ferrari 166 MM. Questa colpì da subito l’Avvocato che, per via della sua eleganza essenziale, la definì “barchetta”. Il termine identifica da allora tutte le auto sportive scoperte. La 166 MM fu personalizzata nei colori verde e blu e fu la prima fuoriserie di Maranello per l’Avvocato.

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Nella collezione c’è anche la Ferrari 212 Inter del 1952 che colpisce con la sua tinta bicolore blu 456 e bianco magnolia del padiglione. La mostra prosegue con la coupé 375 America, realizzata da Ferrari nel 1955 grazie alla collaborazione con Battista “Pinin” Farina. Agnelli chiese una personalizzazione specifica che comprendeva, oltre alle ricercate finiture negli interni, un prezioso cronografo posizionato al centro del tunnel.

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Al MEF si trova anche la Ferrari 400 Superamerica del 1959. Questo pezzo unico allestito da Pininfarina, conferì alle granturismo Ferrari dell’epoca una nuova impostazione stilistica. C'è, inoltre, la berlinetta 365 P Speciale del 1966 che si distingue per l’elegante livrea color argento con una modanatura nera che corre lungo la linea di cintura.

Tutte le auto di Gianni Agnelli
Ferrari Testarossa Spider (1986)
Tutte le auto di Gianni Agnelli
Ferrari 360 Speedway (2000)

Non manca la celebre Testarossa del 1986 che Agnelli richiese in versione aperta e con dettagli unici come la colorazione bianco magnolia della capote, il grigio Nurburgring della livrea e il blu degli interni.

Un’altra icona della collezione è la Ferrari F40, ordinata da Agnelli nel 1989 in una versione speciale che si distingue per il tessuto nero dei sedili e la frizione elettronica Valeo. La mostra continua con una barchetta del 2000 derivata dalla 360 Spider con una livrea grigio argento accompagnata da toni blu. L’esemplare venne donato a Luca di Montezemolo come regalo di nozze.

Fotogallery: Mostra "Gianni Agnelli e Ferrari"

Conclude la rassegna la monoposto di Formula 1 del 2003 dedicata a Gianni Agnelli, scomparso il 24 gennaio di quell’anno.

Le reazioni di John Elkann e Piero Ferrari

John Elkann, Presidente di Ferrari, descrive la nuova mostra del MEF: “La mostra racconta un incontro straordinario”, ha detto il dirigente della Casa. “Da un lato troviamo le emozioni che le auto più belle del mondo suscitano in chi ama guidare, dall’altro l’enorme rispetto e la passione che mio nonno aveva per le auto di Maranello - prosegue Elkann -. Passione che lo portava a rendere speciale ogni Ferrari che possedeva e che siamo felici di condividere con tutti gli appassionati”.

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Piero Ferrari, Vice Presidente della Casa, ricorda il rapporto di stima fra i due grandi imprenditori: “Mio padre era impressionato dalla forza, dalle doti e dall’abilità negli affari di Gianni Agnelli”, racconta Ferrari. “Fra loro c’era un’intesa naturale, consolidatasi negli anni fino all’accordo decisivo che nel 1969 diede il via a uno dei più forti sodalizi del mondo automobilistico – continua il dirigente -. Ero con mio padre in quello storico giorno, in cui ebbi il piacere di conoscere l’Avvocato. Da allora sentimmo che, accanto a FIAT, alla nostra azienda erano assicurate continuità e sviluppo”.

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